“Emergenza siccità. Nemmeno di fronte ad una situazione da record la Regione Emilia Romagna riesce a dare risposte tempestive sgravate da inutili orpelli burocratici”. Nel mirino della Lega Nord, Segreteria provinciale di Piacenza, i provvedimenti regionali adottati dopo che il Consiglio dei Ministri ha accolto la richiesta di stato di emergenza, ovvero le procedure per le deroghe ai prelievi di acqua, che potranno superare i limiti del Dvm “Deflusso minimo vitale” dei fiumi. “Procedure che la Regione definisce semplificate, ma che invece risultano un intricato puzzle di obblighi di una materia già complessa. Ne citiamo solo alcuni”.
“La deroga al dvm va chiesta al servizio territoriale competente di Arpae tramite domanda in marca da bollo. Ogni singolo istante dovrà attestare l’impossibilità di approvvigionarsi a fonti alternative. La relazione dovrà anche riportare l’attuale valore di dvm rispettato e, per ogni singolo, il volume di risorsa idrica prelevata nel rispetto del dvm e gli ettari irrigati. Non solo. Occorrerà anche quantificare il volume della risorsa necessaria specificando a servizio di quanti ettari di terreno verrà impiegata e per quali colture. Modalità e tempo di prelievo dovranno essere indicate chiaramente declinando anche un programma di gestione del prelievo di acqua quale misure di mitigazione o, nel caso ci siano, altre eventuali forme della stessa. Le domande verranno esaminate solo se complete e la deroga si potrà ottenere in un lasso di tempo che va dai tre ai cinque giorni dalla data di presentazione dell’istanza. Se incompleta la domanda potrà essere integrata entro l’arco di 15 giorni. Un’emergenza drammatica,trattata come una barzelletta, ma qui da ridere non c’è proprio nulla. Lo stato di calamità che sta vivendo la nostra provincia metterà in ginocchio centinaia di aziende e agricoltori che rappresentano la spina dorsale della nostra economia, già in crisi. La Regione Emilia Romagna, sorda alle richieste di semplificazione che stanno arrivando da più parti, sembra non rendersi conto della gravità della situazione e invece di rispondere con facilitazioni e provvedimenti di buon senso dimostra che l’unico linguaggio che ancora conosce e applica è quello delle carte bollate. Il Re è nudo e i cittadini cominciano a vederlo. E cominciano anche a pensare che è tempo di cambiare”.