Stavano pregando all’interno del Duomo di Bobbio quando hanno notato una donna aggirarsi con fare sospetto tra i banchi. I fedeli presenti in quel momento hanno così chiamato il 112 segnalando la presenza furtiva della giovane. Giunti sul posto, i carabinieri hanno in effetti sorpreso la ragazza, una 28enne rumena ufficialmente senza fissa dimora, e le hanno chiesto spiegazioni in merito alla sua presenza nella cattedrale. La giovane ha spiegato di avere un appuntamento con il parroco che nei giorni precedenti si era offerto di aiutarla economicamente per alleviare la sua situazione economicamente svantaggiata. I militari non le hanno creduto e hanno deciso di contattare il sacerdote per chiedere conferma della storia: ovviamente il diretto interessato ha negato tutto rendendo lampante la falsità del racconto fornito dalla 28enne.
A quel punto la pattuglia ha condotto la persona sospetta in caserma per cercare di approfondire la questione: ebbene, dagli accertamenti condotti in maniera congiunta dai carabinieri di Bobbio e Marsaglia é emerso che la 28enne aveva alle spalle una lunga serie di precedenti penali per reati contro il patrimonio, il più datato dei quali risalente addirittura al 2003 quando la donna aveva 14 anni. Davanti a una lista di crimini così ben nutrita, la straniera era stata raggiunta da un’ordinanza di ripristino della misura cautelare in carcere emessa dal tribunale di Piacenza nell’ottobre 2016. Di fatto la ragazza era dunque ricercata, anche perché, nonostante abitasse in una casa di via Scalabrini, era ufficialmente senza fissa dimora, aspetto che ha reso impossibile fino all’altro giorno il ritrovamento della latitante. Arrestata, è stata condotta al carcere di Modena.
“E’ l’ennesima dimostrazione dell’importanza che ricopre la collaborazione con i cittadini – commenta il comandante dei carabinieri di Bobbio Gian Luca Muscatello – in questo caso un cittadino ha avuto un sospetto che si è rivelato fondato. Crediamo che la donna si sia recata in chiesa per rubare le offerte, la chiamata del testimone ha evitato che ciò accadesse e ha permesso di condurre al carcere di Modena una ricercata. Non preoccupatevi che i vostri sospetti siano infondati, non succede nulla e non ci fate perdere tempo: chiamateci sempre”.