“Per sentire un’opera come l’ha scritta Verdi, bisogna andare nei Paesi dell’Est”. Così scrive Corrado Sforza Fogliani sul quotidiano Italia Oggi nell’edizione dell’11 gennaio 2018.
“In Italia, andiamo di bene in meglio. Ventun enti più un archeologo (?!), e mesi di tempo, per portar via una balenottera spiaggiata in Sardegna (spese vive, e quindi con esclusione di stipendi e indennità varie, di enti vari: 75 mila euro). Il cd. Taglialeggi, poi, che non è riuscito neppure a togliere dal nostro ordinamento giuridico (si fa per dire) il divieto di eseguire opere liriche così come Verdi le ha composte, sulla base, cioè, della nota musicale cd. La verdiano”.
“Il suono di riferimento per l’intonazione di base degli strumenti musicali è il La3, la cui altezza deve corrispondere alla frequenza di 440 Hertz (Hz), misurata alla temperatura ambiente di 20 gradi centigradi». Così, solennemente oltre che imperiosamente, proclama la legge 3 maggio 1989 n. 170 intitolata, in burocratese, «Normalizzazione dell’intonazione di base degli strumenti musicali”.
“Soggetti obbligati all’osservanza: la Rai e gli organismi comunque sovvenzionati dallo stato o da enti pubblici (con la precisazione, anche, che per ottemperare a quanto disposto «è fatto obbligo di utilizzare per la intonazione strumenti di riferimento pratico (diapason a forchetta, regoli metallici, piastre, generatori elettronici ecc.) tarati alla frequenza di 440 Hertz e dotati di relativo marchio di garanzia, indicante la frequenza prescritta»; e per fortuna che «è ammessa la tolleranza, in più o in meno, non superiore a 0,5 Hertz)”.
“Sanzione in caso di inosservanza: perdita di ogni contributo pubblico. Risultato: per sentire un’opera come l’ha scritta Verdi, bisogna (e bisognava) andare nei Paesi dell’Est. Ma non meraviglia: da noi sopravvive un reperto sovietico che credo non abbia (e non abbia mai avuto) eguali, neppure in Urss. E infatti, dicono i maligni, è una norma imposta dai sindacati, a beneficio dei cantanti che al La verdiano, non ci arrivano. Fine della conversazione in chat. Digita un messaggio…”