“Lo spread è un indicatore creato dalla finanza internazionale, che non ha nessun collegamento con l’economia reale e con i conti reali delle banche. Bisogna dare l’importanza che merita, che non è grande. Se oggi fossimo non nel 2018, ma nel 2015, l’impatto dello spread sarebbe ancora irrilevante”. Lo afferma il presidente di Assopopolari Corrado Sforza Fogliani.
“Tutto dipende infatti dalla circostanza che nel 2016 – spiega – l’Europa ha esteso a tutte le banche una regoletta nata per le grandi banche. È questo il punto. Torniamo ai bilanci reali, delle aziende dell’immobiliare come dell’industria bancaria”.