Sensibilizzare i giovani sull’hiv attraverso i social network, premiata La Ricerca

Informare per prevenire. Potrebbe essere questo lo slogan per contrastare la diffusione del virus HIV. Ma è uno slogan che nei giovani trova difficoltà ad essere applicato e questo perché il rapporto delle nuove generazioni con l’informazione e la comunicazione è profondamente cambiato. Per comunicare con questa fascia di popolazione sono quindi necessari interventi innovativi che riguardino non solo i messaggi da veicolare ma anche le modalità e gli strumenti con cui questi vengono veicolati. E sono proprio i giovani a poter essere i promotori di questi interventi grazie ai “peer leaders” adolescenti e giovani specificamente preparati per diffondere attraverso i social e il web quanto può aiutare nella prevenzione e nella diagnosi precoce dell’infezione da HIV.

Radio Sound

E’ questa l’idea alla base di “VVV-Viral Vs Virus”, progetto dell’Associazione La Ricerca Onlus di Piacenza, premiato con un finanziamento di 25.000 euro al Community Award Program, Bando di concorso promosso in Italia dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences per selezionare e premiare i migliori progetti di assistenza e supporto al paziente presentati da da Associazioni pazienti e Organizzazioni no profit del Paese.

Il progetto sarà rivolto ad adolescenti (14-19 anni) e giovani (20-25) della provincia di Piacenza e avrà lo scopo di informare sulle conoscenze di base dell’HIV, le malattie sessualmente trasmissibili (MST) e le patologie correlate, i comportamenti a rischio per la trasmissione del virus e la prevenzione del contagio. 60 ragazzi e giovani saranno i peer leaders con il compito di creare messaggi di informazione e prevenzione da veicolare attraverso i social media ad una platea di altri 2500 coetanei destinatari quindi di informazioni espressamente pensate “da pari” e divulgate attraverso strumenti per loro di utilizzo quotidiano. Il progetto prevede che i peer leader siano reclutati nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile per poi partecipare a un programma di formazione, in cui svilupperanno le competenze progettuali e operative necessarie per utilizzare i media digitali e i social network nella costruzione e nella distribuzione di una comunicazione efficace sul tema dell’HIV e delle MST.

“Questo premio, oltre a renderci orgogliosi, ci permette di sviluppare un progetto di grande importanza. Finalmente attiva un coinvolgimento diretto dei giovani: questi non sono più semplici soggetti da raggiungere, ma diventano protagonisti del processo di comunicazione, dall’ideazione fino alla distribuzione dei messaggi attraverso gli strumenti più idonei – sottolinea Francesca Sali, coordinatrice del progetto -. Ogni gruppo (si prevede di crearne almeno 6 di 10 persone ciascuno) potrà realizzare diversi formati mediali, da brevi spot fino ad immagini sviluppate per i social network, contribuendo a creare una banca dati di strumenti informativi utilizzabili on ed offline”.

Il progetto de La Ricerca Onlus proprio per le sue caratteristiche di unicità e la sua capacità di offrire un modello replicabile in altre realtà, è stato selezionato dalla Commissione Giudicatrice del Community Award, composta da Massimo Andreoni, Professore Ordinario di malattie infettive dell’Università di Roma Tor Vergata e da Marco Simonelli, Esperto in programmi e finanziamenti per attività HIV/AIDS nei paesi in via di sviluppo. La Ricerca Onlus con il suo progetto si è distinta oltre che per l’originalità e la replicabilità dell’iniziativa anche per il suo impatto su una popolazione complessa da raggiungere con le consuete modalità e strumenti attraverso le figure innovative dei “peer leaders” da coinvolgere e formare. Ha pesato inoltre nell’attribuzione del premio anche la lunga esperienza de La Ricerca Onlus nel settore dell’infezione da HIV, sviluppata da oltre vent’anni. Dal 1993 l’Associazione gestisce infatti la Casa di accoglienza Don Venturini per persone malate di Aids e grazie alla collaborazione con il reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Piacenza, con il quale ha saputo realizzare progettualità di counseling e informazioni sull’infezione.

La scelta del progetto dell’Associazione piacentina è avvenuta tra i 25 presentati da altrettante Associazioni pazienti e Organizzazioni No Profit del paese. Insieme a quello de La Ricerca ne sono stati premiati altri 14.

Community Award Program
Il Community Award Program è arrivato quest’anno alla sua 6a edizione. Con questo Bando vengono selezionati e premiati i migliori progetti proposti da Associazioni pazienti e più in generale da Organizzazioni No Profit italianie che, secondo il giudizio di una Commissione giudicatrice indipendente, dimostrino di avere ricadute positive sulla qualità di vita e sull’assistenza terapeutica delle persone affette da HIV, Epatiti e patologie oncoematologiche (Leucemia Linfatica Cronica e Linfoma Follicolare). Nei sei anni del Bando sono stati presentati 147 progetti e le Commissioni Giudicatrici di ogni Edizione ne hanno selezionati e premiati in totale 63, 15 solo quest’anno. 4 i criteri con cui vengono valutati i progetti: 1.contenuto, 2.obiettivi e fattibilità, 3.originalità e innovatività, 4.esperienza del proponente nell‘ambito tematico del progetto. Nel corso dei 6 anni sono stati assegnati oltre 1.200.000 euro, di cui oltre 340.000 quest’anno. Per saperne di più: www.communityawardprogram.it.

Gilead Sciences
Gilead Sciences è una società biofarmaceutica basata sulla ricerca e impegnata nella scoperta, sviluppo e commercializzazione di terapie innovative in aree terapeutiche nelle quali vi siano ancora esigenze mediche non soddisfatte. Con ogni nuova scoperta e ogni molecola sperimentale, cerchiamo di migliorare in tutto il mondo l’assistenza ai pazienti affetti da malattie potenzialmente letali. Le aree terapeutiche sulle quali ci concentriamo comprendono HIV/AIDS, malattie epatiche, ematologia e oncologia, malattie infiammatorie e respiratorie e patologie cardiovascolari. Gilead è presente in Italia dal 2000 e collabora attivamente con i partner istituzionali, scientifici, accademici, industriali e delle comunità locali per sviluppare e rendere disponibili le terapie ai pazienti italiani.