Dal 30 di marzo, data dell’allontanamento, proseguono senza soste le ricerche, estese in campo nazionale, della signora Svetlana Mihajlova, cittadina macedone residente nella nostra città da svariati anni, che si è allontanata da casa senza lasciare biglietti con indicazioni di sorta e senza portare con sé soldi e documenti. La signora soffre di disturbi depressivi e non risulta nemmeno che abbia con sé i suoi medicinali. Immediatamente è stato attivato il protocollo congiunto con la Prefettura dove il giorno dopo si è riunito un tavolo tecnico al quale hanno partecipato tutte le forze di polizia e gli enti deputati per la ricerca delle persone scomparse, pronti ad attivarsi per le ricerche della donna .
A cura della Divisione di Polizia Anticrimine della Questura l’allarme è stato diramato in campo nazionale ed è stata istantaneamente richiesta l’autorizzazione al magistrato di turno per il tracciamento dell’utenza telefonica in uso alla signora. Le ultime tracce la collocano a Rimini, dove è stata agganciata la sua posizione nel giorno stesso della scomparsa, poco dopo che il marito riuscisse a contattarla telefonicamente. Dal pomeriggio del 30 marzo, poi, non si sono più avute sue notizie. Il personale del Posto di Polizia Ferroviaria ha visionato i filmati dei passeggeri in transito e, nonostante fossero giorni immediatamente precedenti la Pasqua, e quindi con una forte presenza di passeggeri, l’ispettore Altieri della Polizia Ferroviaria è riuscito ad individuare la signora Svetlana ed estrapolarne il fermo immagine, confermandone quindi la presenza all’interno della Stazione di Piacenza il giorno 30 intorno alle 10. Le ricerche sono continuate ininterrottamente anche nei giorni di Pasqua e le Volanti della Questura di Rimini, su indicazione della Divisione Anticrimine della nostra Questura, hanno perlustrato attentamente la città romagnola, ma al momento senza alcun risultato. Anche l’acquisizione dei tabulati telefonici non ha portato indicazioni più precise, confermando l’interruzione dell’uso del telefono il primo pomeriggio del 30 marzo.
Il marito della signora Svetlana, che è in contatto quotidianamente con la Dirigente della Divisone Anticrimine della Questura, ha anche richiesto l’aiuto della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto” per diffondere in maniera più diretta e capillare la notizia delle ricerche della moglie in tutta Italia.
Temendo per la sua incolumità, le ricerche sono state espressamente estese in maniera diretta ai Posti di Polizia Ferroviaria, Questure e Commissariati lungo l’itinerario del percorso ferroviario della litorale adriatica, direzione sud, non escludendo che la stessa possa avere proseguito il tragitto salendo su di un treno in quella direzione; è stata richiesta anche la collaborazione della Polizia di Frontiera del porto di Ancona, per la verifica di un suo tentativo di imbarco verso l’est europeo per tornare in Macedonia, suo paese d’origine, ma purtroppo della donna per ora nessuna notizia, la donna sembra volatilizzata nel nulla.
Le indagini proseguono per vedere se possibile rintracciare i controllori dei treni che la donna potrebbe aver preso, con la speranza che qualche passeggero possa averla vista e riconosciuta.
Dopo aver scoperto di essere vittima di una malattia, la donna è sprofondata in una profonda depressione. Il marito, per tentare di risollevarle il morale, le aveva proposto di tornare per un breve periodo a casa, in Macedonia, ma lì aveva tentato di togliersi la vita gettandosi da una rupe. Era sopravvissuta ma con una grave lesione al bacino che la ha compromesso la corretta deambulazione.