“Lo sciopero previsto per il 31 marzo prossimo, che coinvolge tutti i lavoratori del settore turismo e pubblici esercizi, arriva a quasi 4 anni dalla scadenza del contratto collettivo dei lavoratori del settore e dopo un percorso che ha visto le associazioni datoriali arrivare all’annuncio della disdetta del contratto stesso, ad una serie di rinvii ed infine al ritiro della disdetta. Se la crisi, giova sempre ricordare, di natura finanziaria, che ha investito il tessuto sociale ed economico ha certamente colpito anche il settore dei pubblici esercizi, della ristorazione nelle mense ed al pubblico, dei complessi turistico ricettivi e del settore alberghiero rappresenta una problematica viva e vera, il sacrificio dei lavoratori è stato e rimane immenso”. Sono le parole di Pino De Rosa, segretario regionale Ugl Terziario.
“Le retribuzioni sono immutate da almeno 5/6 anni (intanto il solo prezzo del caffè è passato mediamente da 0,90 a 1,10€), la flessibilità degli orari (che si riflette sulla qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie) è stata estremizzata, la precarietà degl’impieghi è ancor più diventata norma (i famigerati voucher hanno trovato proprio in questo settore la loro più selvaggia applicazione e vasta diffusione). Il confronto al momento in atto si svolge lungo un doppio binario che prevede da un lato l’indisponibilità a riconoscere ai lavoratori aumenti retributivi o alla disponibilità di cifre assolutamente ridicole; dall’altro alla richiesta di abbattimenti di tutele e prerogative come il caso dei permessi contrattuali che si vorrebbero ridurre in maniera molto significativa e della malattia”.
“Tutto ciò, associato agli effetti nefasti delle politiche governative degli ultimi anni, rende anche il settore del turismo e pubblici esercizi un ambito drammatico del mondo del lavoro che risente inevitabilmente del contesto economico generale ed è tra le prime vittime della contrazione dei consumi. Insomma l’orizzonte che si staglia davanti ai lavoratori in sintesi potrebbe essere riassunto nello slogan:
LAVORARE DI PIU’ – GUADAGNARE MENO – ASSOGGETTARE LA VITA ALLE AZIENDE”.
“Gli effetti ormai chiari della cosiddetta globalizzazione sono la progressiva riduzione della dignità del lavoro al livello minimo che “la concorrenza impone” ed il totale asservimento alle logiche del profitto finanziario. Questo è ciò che si sta ripercuotendo in tutti i settori di lavoro e che impone una decisa presa di coscienza da parte dei lavoratori.
Con dinamiche diverse, ma con effetti simili, vi è anche la grande crisi dei lavoratori del comparto regolato dal ccnl multiservizi che nello stesso giorno sciopera per il suo contratto e che è stato indetto dalla Federazione Ugl igiene ambientale”.