I 12 milioni di euro stanziati nell’ottobre 2016 dalla Regione Emilia Romagna per l’aeroporto di Parma sembravano aver affossato le speranze di una trasformazione dell’aeroporto militare piacentino in un nodo commerciale e civile. Dopo quella notizia il presidente della Provincia Francesco Rolleri, insieme ai consiglieri regionali piacentini Tommaso Foti, Molinari Gian Luigi, Matteo Rancan e Katia Tarasconi, aveva inviato una lettera al sottosegretario del Ministero della Difesa Gioacchino Alfano illustrando l’idea di una struttura “Dual Use”, cioè a doppio uso. Il 14 ottobre era arrivata la risposta alla missiva positiva: il sottosegretario dichiarava il proprio interesse verso il progetto. Una seconda lettera sempre di Alfano è giunta alla Provincia nei giorni scorsi, una lettera in cui il sottosegretario scrive: “E’ previsto che alla data del 30 giugno l’aeroporto assuma la configurazione di “Distaccamento Aeronautico” con la conseguente dismissione dei servizi aeroportuali e la cessazione delle attività in volo. Tuttavia la Difesa conferma la propria disponibilità ad avviare l’esplorazione delle possibili aree di intervento per l’implementazione delle attività duali del comune interesse”.
Quali attività dunque? Tra le ipotesi resta viva quella del possibile scalo commerciale, ma si fa avanti anche l’idea di concedere parte della struttura alla Protezione Civile. In questo senso il capo dell’ente, Fabrizio Curcio, potrebbe effettuare un sopralluogo a San Damiano a giugno prossimo per prendere visione dell’impianto e decidere in merito alla possibilità.
La conferma del sottosegretario alla Difesa e la nuova idea di impiego sono state comunicate dal presidente della Provincia Francesco Rolleri, insieme ai consiglieri regionali piacentini Tommaso Foti, Molinari Gian Luigi, Matteo Rancan e Katia Tarasconi. Con loro il sindaco di San Giorgio, Giancarlo Tagliaferri che da tempo caldeggia l’idea di insediare all’interno dell’aeroporto un polo di Protezione Civile. Insieme si sono detti soddisfatti dei passi avanti effettuati fino ad oggi e hanno promesso coesione, nonostante le diverse appartenenze politiche, nell’affrontare questa delicata questione.