Coppa d’Oro, “I salumi DOP sono una risorsa per Piacenza, da promuovere e difendere” – FOTO

Radio Sound

La decima edizione del Premio Coppa d’Oro porta con sé la tavola rotonda “Il valore dei prodotti tutelati”, un’iniziativa promossa da Consorzio di tutela Salumi DOP Piacentini, Camera di Commercio di Piacenza e Regione Emilia-Romagna per fare il punto sul valore economico, sociale e culturale della DOP e IGP di Piacenza e dell’Emilia-Romagna.

Purtroppo hanno dato forfait Simone Inzaghi e i conduttori della trasmissione radiofonica Il Ruggito del Coniglio che hanno fatto sentire la propria presenza attraverso un videomessaggio.

Alla tavola rotonda, moderata dal direttore Rai Emilia-Romagna Fabrizio Binacchi, hanno preso parte alcuni importanti soggetti del settore agroalimentare nazionale: Simona Caselli, Assessore Agricoltura Regione Emilia Romagna, Luigi Polizzi, Dirigente Ministero politiche agricole, Mauro Rosati, Direttore Generale Fondazione Qualivita, Raffaele Borriello, Direttore Generale Ismea, Alex Revelli Sorini, Rettore Accademia italiana di gastronomia, Lorenzo Beretta, Presidente ISIT.

Lo spunto di analisi principale è stato lo sviluppo della filiera dei Salumi DOP piacentini che negli ultimi dieci anni sono diventati un simbolo della crescita del settore nazionale e regionale. A testimoniarlo la straordinaria crescita della Coppa Piacentina DOP e della Pancetta Piacentina DOP che negli ultimi 10 anni – nonostante la fase economica recessiva generale – hanno registrato un aumento di produzione del 170%, mentre nello stesso periodo il Salame Piacentino DOP ha avuto un incremento del 145%. Grazie al lavoro del Consorzio di tutela dei Salumi DOP Piacentini e, alla particolare sinergia con la Regione e gli enti locali, la Denominazione di Origine Protetta ha favorito l’organizzazione di un comparto – quello dei salumi tipici – di grande qualità ma con numeri di nicchia.

“Celebrare questo nostro prodotto DOP ci ha permesso di acquisire maggiore consapevolezza delle nostre risorse e delle nostre ricchezze. Una manifestazione in crescita come le nostre produzioni e come la promozione dei nostri prodotti tipici che continua e continuerà con sempre maggiore impegno. Noi piacentini dobbiamo essere consapevoli delle nostre potenzialità” ha detto il presidente del Consorzio salumi tipici, Roberto Belli.

A portare i saluti della giunta, l’assessore Filiberto Putzu: “Grazie all’impegno del Consorzio dei salumi tipici e della Camera di commercio abbiamo la possibilità di celebrare le nostre ricchezze, anche perché in concomitanza con questo evento si terrà la manifestazione Un Mare di Sapori: questo lascia intendere l’intenzione sempre forte dei piacentini di promuovere la nostra terra”.

Sono molteplici e variegati gli ambiti su cui il riconoscimento della denominazione ha permesso incidere. Sul piano della promozione con la DOP e, grazie al supporto della Regione Emilia-Romagna, sono arrivati i finanziamenti dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) che hanno permesso un approccio efficace a nuovi mercati: come l’estero e la GDO italiana. A livello organizzativo la denominazione ha favorito l’organizzazione degli attori della filiera razionalizzando le attività. Ma la certificazione ha garantito anche un innalzamento della qualità media supportando tutte le aziende nel soddisfare standard qualitativi rigorosi e codificati dal disciplinare e dal sistema dei controlli. Forte di numeri che testimoniano una vera crescita esponenziale e delle capacità dei 500 addetti impiegati nelle aziende con produzione DOP, il Consorzio di tutela è pronto per il grande lancio verso l’estero dove è forte la richiesta di un prodotto a qualità garantita.

Un territorio, quello piacentino, che fa delle DOP e IGP un valore concreto. Nel settore food con 10 filiere IG fa segnare un valore di 177 milioni di euro che contribuisce in maniera crescente ai primati dell’Emilia-Romagna, un’area che ha dimostrato di essere un vero modello da imitare. Con 74 prodotti DOP IGP food e wine è infatti la regione italiana con il maggior ritorno economico delle filiere produttive di qualità, valutato in oltre 2,6 miliardi di euro (Dati Ismea Qualivita) di impatto territoriale per il solo agroalimentare, che rappresentano il 42% dell’intero settore nazionale food DOP IGP.