Rubate nove anni fa, due opere sacre tornano alla chiesa di Alseno grazie ai carabinieri

I carabinieri restituiscono alla chiesa di San Biagio di Alseno importanti opere rubati nove anni fa. La consegna ufficiale è avvenuta questo pomeriggio. Si tratta di due busti reliquari in legno e lamina argentata, raffiguranti “Santi Vescovi”, rubati l’8 ottobre 2009. Il parroco, don Ferdinando Bisagni, ha ricevuto le opere direttamente dalle mani del maggiore Lanfranco Disibio, comandate del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze.

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Le indagini

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Massa, è stata avviata, nel dicembre 2017, da una segnalazione di un collezionista della Lunigiana che aveva acquistato, nel 2013, i due busti da un rigattiere della medesima zona, successivamente coinvolto nella ricettazione di opere d’arte. Nell’estate del 2017, il collezionista insospettito dalle vicende giudiziarie del rigattiere, poi deceduto, si rivolgeva ai Carabinieri del Nucleo TPC di Firenze, al fine di verificare la provenienza dei due oggetti ecclesiastici. I sospetti dell’acquirente si dimostravano fondati, infatti l’accertamento dei beni nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, il più grande database di opere d’arte da ricercare esistente al mondo, gestita da questo Comando, permetteva di accertare che la coppia di sculture erano provento del furto, commesso in danno della Chiesa “San Biagio Vescovo Martire” di Alseno (PC), nel 2009.

La Procura delle Repubblica presso il Tribunale di Massa, concordando le risultanze investigative del Nucleo TPC di Firenze, disponeva quindi il sequestro dei due beni e la loro restituzione alla comunità parrocchiale di San Biagio, mentre il collezionista veniva ritenuto acquirente in buona fede. La Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti si conferma uno strumento indispensabile per l’attività investigativa che, unito all’impegno, alla determinazione ed alla professionalità dei militari del Comando Tutela Patrimonio Culturale, permette, come in questo caso, di individuare opere rubate anche a distanza di molti anni dagli eventi delittuosi.