Rubano un’auto e 30mila euro, si schiantano in via Martiri dopo il folle inseguimento

Al culmine dell’inseguimento si schiantano contro un albero. Scene da film lungo le strade di Piacenza dove, nella prima serata, la polizia ha ingaggiato un inseguimento con due persone di origine cinese. La vettura, una Suzuki, su cui viaggiavano i due stranieri alla fine è stata speronata dalla volante ed è andata a schiantarsi contro un albero. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i soccorsi del 118 che hanno condotto i due individui al pronto soccorso di Piacenza in condizioni gravi. A bordo dell’auto gli agenti hanno rinvenuto 30mila euro in contanti su cui gli inquirenti ora stanno cercando di fare luce.

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Da quanto emerge pare che i due avessero bloccato poco prima, nei pressi di piazzale Libertà, un connazionale che stava viaggiando proprio a bordo della Suzuki. Dopo averlo costretto a uscire dall’abitacolo la coppia è fuggita: il derubato ha però allertato le forze dell’ordine che si sono messe sulle tracce dell’auto rubata fino a intercettarla poco dopo. Ne è nato un folle inseguimento terminato, come detto, in via Martiri.

Ora la polizia sta cercando di gettare luce su quanto accaduto e chiarire i contorni dell’episodio.

 

MURELLI E PISANI (LEGA): “BRAVI POLIZIOTTI”

«Bravi. Grazie alla vostra tenacia e al vostro coraggio avete dimostrato ancora una volta quanto sia centrale il ruolo delle Forze dell’ordine per garantire la sicurezza dei cittadini». I parlamentari della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani, si complimentano con i poliziotti della Squadra Volante che, dopo un inseguimento in città in cui le Pantere sono anche state speronate, hanno fermato due persone accusate di rapina.

«Nel programma di governo della Lega – continuano Murelli e Pisani – nel comparto sicurezza c’è un capitolo dedicato alle Forze di polizia, ai tagli del personale e al sovraffollamento delle carceri. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ben presente la situazione e presto interverrà anche su questo fronte, per ridare dignità a chi svolge una professione così essenziale per la comunità».