Erano circa le 20 di ieri, venerdì 27 gennaio, quando dal ponte sul fiume Po ha fatto il suo ingresso in piazzale Milano una vettura con a bordo due uomini: G.M., 60 anni di origini sarde ma residente a Piacenza, e M.E., 25enne di origini albanesi e residente a Bologna dove studia all’università. Poco distante era presente una pattuglia dei carabinieri di Rivergaro, in città per un servizio di monitoraggio delle strade. Alla vista della gazzella i due uomini sono letteralmente andati nel panico e nel tentativo di cambiare direzione hanno addirittura percorso contromano un tratto della rotonda “dei Pontieri”. Nonostante i militari fossero al momento impegnati nel controllo di un’altra vettura, non si sono fatti sfuggire quella strana e pericolosa manovra e hanno bloccato l’auto.
I due passeggeri hanno mostrato subito segni di nervosismo, aumentato nel momento in cui i carabinieri hanno rinvenuto quattro dosi di cocaina vicino alla leva del cambio: “E queste?” hanno chiesto gli operatori. “Vede, io vado spesso a Milano e mi dimentico sempre la macchina aperta, chissà chi ce le ha messe queste dosi di cocaina” ha risposto il più anziano dei due. Una risposta fantascientifica che insieme al tentativo grossolano di invertire la rotta alla vista delle forze dell’ordine e ai precedenti alle spalle del 60enne ha convinto i militari ad approfondire il controllo.
In effetti, all’interno della plafoniera che contiene le lampade di illuminazione dell’abitacolo i militari hanno trovato due sassi di cocaina del peso complessivo di ben 250 grammi. Cocaina purissima, pagata verosimilmente intorno ai 15mila euro: una volta tagliata e spacciata al dettaglio avrebbe fruttato ai due uomini un guadagno vicino ai 50mila euro.
Soldi buttati via: i due sono stati arrestati con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti in concorso, ora si trovano al carcere delle Novate.
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