Paolo Rizzi presenta ufficialmente il suo programma di governo della città.
“Lo fa alle 18 nel suo point in pieno centro, sul Corso, circondato dai quasi cento candidati che hanno scelto di scendere in campo al suo fianco in questa corsa elettorale per le amministrative del prossimo 11 giugno. C’è pieno di giovani, al point, ed è questo il più importante degli elementi di forza secondo il candidato sindaco che ha spinto tantissimo per avere con lui la prima lista interamente under 35 della storia piacentina: Piacenza del futuro. Poi ci sono i civici di Piacenza Più, con le loro storie personali diversissime (imprenditoria, scuola, professioni, volontariato) e poi c’è il Pd con la sua esperienza amministrativa e la sua struttura affiatata e solida”.
“Oggi è il giorno del programma, dunque, che è frutto di un lavoro che ha pochi precedenti in città. Un lavoro iniziato più di un mese a nella scuola Sant’Eufemia con una mega-riunione operativa alla quale hanno partecipato entusiasticamente più di cento persone espressione di mondi eterogenei ma tutti in qualche modo legati a Paolo Rizzi, economista e professore della Cattolica di Piacenza con una forte vocazione sociale. Gruppi di lavoro che si sono confrontati sui temi cruciali per il futuro della città producendo un ampio e articolato documento”.
«Vogliamo una Piacenza più bella» dice Rizzi riprendendo lo slogan portante della sua campagna. Vogliamo, verbo rigorosamente al plurale che presuppone un noi («Non sono un uomo solo al comando ma con me ci sono tantissime persone preparate, competenti e motivate») e rigorosamente all’indicativo, quasi perentorio: «Abbiamo le idee chiare, sappiamo cos’è meglio per questa città, per la nostra comunità. E a Piacenza serve la volontà di volare alto, di osare, di non rimanere indietro, di non piangersi addosso».
Ed ecco che il candidato passa alla presentazione dei punti cardine del suo programma
«Vogliamo restituire le aree dismesse ai cittadini con il più grande piano di riqualificazione urbana e paesaggistica dal dopoguerra che coinvolge Baia San Sisto, Chiesa del Carmine, Piazza Cittadella, Laboratorio Pontieri, Borgo Faxhal, Bastioni di Porta Borghetto, Bastione San Sisto, Torrione Fodesta, Chiesa di S.Agostino, Berzolla, Lusignani».
«Vogliamo una città più sicura con più tecnologia per la Polizia Municipale, telecamere su tutta la città e coordinamento interforze anche con istituti di vigilanza privata. E con la promozione dei gruppi di vicinato».
«Vogliamo lungo-degenza e sanità d’eccellenza guidando gli investimenti della Regione verso un nuovo ospedale all’avanguardia, in grado di attrarre i migliori medici e professionisti, e con la restituzione alla città degli edifici storici del vecchio ospedale.
«Vogliamo connettere tutti i cittadini con estensione della wi-fi gratuita e banda ultra-larga in tutte le case»
«Vogliamo candidare Piacenza a “Capitale Italiana della Cultura 2020” con almeno un “Guercino” all’anno, ma anche con eventi popolari a sostegno del commercio, sia in centro che in periferia, e promuovendo una nuova estate culturale».
«Vogliamo una scuola che guardi al futuro con strumenti innovativi e un approccio internazionale, edifici rinnovati e un piano nidi decennale».
«Vogliamo muoverci meglio respirando aria pulita con altri 50 km di piste ciclabili che colleghino quelle esistenti con i parchi cittadini e i fiumi. E con un nuovo piano di car/bike sharing».
«Vogliamo una tassa rifiuti più equa secondo il principio “paghi quello che butti”».
«Vogliamo più lavoro per i giovani con il sostegno a nuovi investimenti italiani e stranieri a Piacenza, puntando a portare sul territorio posti di lavoro qualificati. Con il sostegno alle imprese giovanili e la valorizzazione delle attività innovative (Tecnopolo e Urban Hub)».
«Vogliamo una città amica degli anziani con il sostegno dei circoli ricreativi e il nuovo centro servizi per anziani al Vittorio Emanuele».
«Vogliamo una città più verde con nuovi orti urbani e il nuovo grande Parco della Pertite».
«Vogliamo un Comune amico di tutti i cittadini che semplifichi le pratiche con molti servizi on-line, rendendo ancora più diretto il rapporto coi cittadini. E con l’Ufficio delle piccole cose, che risponda tempestivamente alle urgenze e alle necessità di tutti».