Riceviamo e pubblichiamo.
Rimonta. E’ la parola d’ordine al termine dell’incontro che il candidato sindaco Paolo Rizzi ha convocato martedì sera al teatro Gioia con tutti i rappresentanti delle tre liste a suo sostegno: Piacenza Più, Piacenza del futuro e Pd. E non c’erano solo i quasi cento candidati ma tanti altri simpatizzanti e amici. Una piccola folla che per due ore, dalle 20,30 alle 22,30 ha ascoltato, si è espressa, ha dibattuto. Ma che alla fine è uscita dal teatro caricata a molla.
La prima parte dell’incontro è stata dedicata all’ascolto di Rizzi, della sua analisi e delle sue intenzioni rispetto alla nuova partita a due che si sta ora giocando con Patrizia Barbieri, candidata per il centrodestra, uscita in vantaggio dal primo turno.
«Adesso è una partita completamente nuova – ha affermato Rizzi davanti ai suoi – Il confronto non è più tra partiti e liste ma tra due persone e due proposte differenti. La nostra visione di città è la Piacenza di oggi che richiede interventi urgenti per il rispetto delle regole di convivenza (decoro urbano, abusivismo, delinquenza) e di cura del territorio (dal centro storico alle frazioni). Ma anche una visione della Piacenza del futuro che sul tema dell’ambiente, della sicurezza e dello sviluppo economico necessita di cambiamenti radicali; in primis la pedonalizzazione di piazza Cavalli e piazza Duomo, lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle piste ciclabili, la promozione del riuso, del riciclo e del teleriscaldamento. In secondo luogo provvedimenti più efficaci per la sicurezza dei cittadini con il raddoppio delle telecamere e il coordinamento dei gruppo di vicinato. E in terzo luogo uno sviluppo del territorio più sostenibile che premi l’innovazione tecnologica e gli investimenti produttivi che valorizzino il lavoro qualificato dei nostri giovani».
Paolo Rizzi è poi stato chiaro e deciso nel sottolineare la sua reale autonomia dai partiti pur riconoscendo l’importanza del sostegno del Pd e delle due liste civiche. In particolare il candidato ci ha tenuto a sottolineare come il Pd sia «l’unico partito che abbia dei processi democratici al proprio interno». Mentre nelle liste civiche riconosce «la forza vitale del protagonismo libero dei cittadini e l’entusiasmo generoso dei tanti giovani».
Davanti alla platea in ascolto ha quindi ribadito con forza la discontinuità della sua proposta e della sua persona rispetto al passato, come dimostra la sua storia di legame con la città, di volontariato culturale e sociale, di cittadinanza attiva e di competenza professionale e accademica.
E, rimanendo in tema, Rizzi ha enfatizzato come, al contrario, la candidata Barbieri sia espressione di «una visione orientata al passato, alla critica e a vecchie logiche di partito».
Durante l’incontro non poteva mancare una riflessione sull’astensionismo che ha caratterizzato il primo turno, con quasi la metà dei piacentini che non si è recata alle urne. Paolo Rizzi e tutti i presenti hanno convenuto sulla necessità di rivolgere un appello al voto a tutta la cittadinanza: sia a tutti coloro che si sono astenuti l’11 giugno, sia a coloro che hanno votato per altri candidati ma che ora si possano comunque riconoscere nei valori democratici del candidato Rizzi. «L’alternativa – si è detto – è consegnare la città a un’amministrazione a forte trazione leghista».
Al termine dell’incontro, dopo un dibattito vivace e plurale, tutti i partecipanti hanno sottolineato con ripetuti applausi il loro convinto sostegno al candidato e alla proposta di innovazione e rinnovamento della città.