Rinasce bastione San Sisto: “Un nuovo spazio polifunzionale a disposizione dei cittadini” – FOTO

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Mostre d’arte, eventi enogastronomici e quant’altro. Uno spazio polifunzionale, insomma. E’ il nuovo Bastione San Sisto, rinnovato grazie all’intervento dell’Agenzia del Demanio che lo scorso marzo ha affidato i lavori di riqualificazione alla ditta Sverzellati Cesare Emilio S.r.l. con sede a San Rocco. Oggi la presentazione degli spazi rinnovati.

“Gli spazi potrebbero essere inaugurati ufficialmente con un evento a fine aprile o inizio maggio, non abbiamo ancora la conferma ma siamo fiduciosi” commenta Riccardo Sverzellati che si è occupato dello svolgimento dei lavori.

L’area esterna alla struttura è stata completamente ripulita e bonificata e ora si appresta a diventare un giardino utilizzabile per eventi all’aperto.

Il capitolo gestione resta ancora momentaneamente in sospeso: “Oggi non possiamo ancora comunicare chi gestirà la struttura, comunque siamo in ottimi rapporti e in procinto di una chiusura definitiva della concessione”.

Bastione San Sisto, storico immobile della cinta muraria piacentina si è trasformato in un centro attivo e fruibile in ogni periodo dell’anno ed è pronto ad aprire le porte a cittadini e turisti. Il bene protagonista di un percorso di valorizzazione partecipato, promosso dall’Agenzia del Demanio e dall’amministrazione comunale, è ora in concessione all’impresa Sverzellati Cesare Emilio srl che ha eseguito un importante intervento di riqualificazione volto al completo restauro dell’edificio.

“Abbiamo proiettato Bastione San Sisto nel futuro, grazie a un lavoro di squadra che ha coinvolto cittadini, imprenditori e istituzioni – ha dichiarato il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi durante l’evento organizzato per la fine dei lavori a cui ha partecipato anche Pietro Baratono, Provveditore per le Opere Pubbliche Lombardia e Emilia Romagna – in questo modo un immobile abbandonato è diventato uno spazio di aggregazione e inclusione grazie agli investimenti di privati illuminati che hanno saputo coniugare il recupero con l’innovazione”.