Rete di invasi per combattere la siccità, cinque progetti nel Piacentino

Più acqua a disposizione degli agricoltori per irrigare i campi in caso di stagioni siccitose grazie ad una rete di 18 invasi di stoccaggio con una capacità complessiva di circa 2,4 milioni di metri cubi e che sorgeranno in tempi brevi in varie zone del territorio dell’Emilia-Romagna grazie al sostegno finanziario della Regione.

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Ammontano complessivamente a 17,8 milioni di euro i contributi erogati attraverso due bandi del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 finalizzati alla realizzazione, da parte di aziende private e consorzi di bonifica, di nuove infrastrutture per la raccolta e la distribuzione dell’acqua per far fronte ai sempre più frequenti e prolungati periodi di siccità causati dai cambiamenti climatici.

I due bandi erano stati emanati alla fine del 2017 e da poco si è concluso l’iter amministrativo con l’approvazione delle rispettive graduatorie finali dei progetti ammessi a contributo. Le opere finanziate riguardano la realizzazione ex novo o l’ampliamento di invasi esistenti, fino al massimo consentito dalla normativa nazionale di 250.000 metri cubi di capacità, e la costruzione o il potenziamento di reti di distribuzione dell’acqua. I futuri invasi saranno localizzati prevalentemente a ridosso della fascia Appenninica, dove è più carente la disponibilità di acqua per l’irrigazione di campi. L’inizio dei lavori è previsto per la prossima primavera.

La sfida del cambiamento climatico 

“Dopo l’emergenza idrica del 2017 che ha messo in difficoltà l’intero comparto- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli– abbiamo voluto dare un segnale di risposta rapido e concreto mettendo in campo una significativa dotazione finanziaria attraverso il Psr. Si tratta di un investimento di grande rilevanza che darà garanzie sul fronte della disponibilità irrigua alle aziende agricole servite da queste infrastrutture, senza contare le ricadute lavorative per la realizzazione delle opere. I cambiamenti climatici che stiamo vivendo ci impongono di ricercare la massima efficienza nell’uso della risorsa idrica, ma anche di dotarci di adeguate infrastrutture per lo stoccaggio e la distribuzione dell’acqua in un’ottica integrata, in cui anche i piccoli invasi, distribuiti sul territorio, possono fornire un importante contributo”.

I progetti finanziati

Entrando nel dettaglio dei due bandi, con il primo (“Invasi e reti di distribuzione collettiva”saranno finanziati tutti e 10 i progetti presentati da aziende agricoleconsorziate (7 in provincia di Ravennanel bolognese una nel piacentino), per un contributo complessivo di poco superiore ai 6 milioni di euro a fronte di un investimento di 11,25 milioni. Grazie a questi progetti sarà garantita una capacità complessiva di invaso di 1,4 milioni di metri cubi di acqua, oltre alla costruzione di opere di adduzione al servizio di 339 aziende agricole. La superficie interessata supera i 3.200 ettari.

Con il secondo bando (“Infrastrutture irrigue”), rivolto ai Consorzi di bonifica, saranno invece finanziati 8 progetti (4 a Piacenza e uno a testa a ParmaReggioBologna e Ravenna), per un investimento complessivo di oltre 15,6 milioni di euro 11,7 milioni di contributi. La capacità di invaso complessiva sfiora in questo caso il milione di metri cubi di acqua e le reti di distribuzione consentiranno di servire circa 940 aziende agricole.

Altre risorse in arrivo da programmi nazionali

A proposito di risorse idriche per lo sviluppo dell’agricoltura emiliano-romagnola, va poi ricordato che sono in dirittura d’arrivo le graduatorie dei progetti irrigui finanziati attraverso il Programma di sviluppo rurale nazionale (Psrn) e il “Piano invasi”, che riguardano opere idrauliche di maggiori dimensioni, come previsto da demarcazione stabilita a livello nazionale.

“Solo per il Psrn- conclude Caselli– stiamo parlando di circa 70 milioni di euro di finanziamenti in arrivo in Emilia-Romagna per quattro progetti che andranno a rafforzare in misura significativa la nostra infrastrutturazione irrigua”.

Tutti questi investimenti sono al servizio dell’agricoltura emiliano-romagnola che vuole proseguire il suo cammino di crescita, privilegiando qualità e innovazione.