“Ben vengano norme severe per i mercenari, ma il bosco non è neppure una cristalleria. Tale disciplina ha rappresentato, per il tempo in cui è stata emanata, un importante elemento di innovazione e punto di riferimento normativo per la gestione delle risorse forestali”, ha spiegato il consigliere Gian Luigi Molinari.
Nel 2014, contestualmente all’elaborazione del nuovo Piano Forestale Regionale 2014-2020 approvato dall’Assemblea Legislativa con deliberazione n. 80 del 12/07/2016, sono state individuate alcune priorità connesse alla necessità di riconsiderare le linee guida vigenti per garantire un aggiornato, adeguato e coerente quadro di disciplina forestale finalizzata in particolare a: valorizzare gli aspetti multifunzionali delle risorse forestali; infine, perseguire obiettivi in linea con le politiche più attuali di gestione delle risorse forestali, nel rispetto del necessario equilibrio fra gli obiettivi di produttività e conservazione propri dei principi di Gestione Forestale Sostenibile.
“Dopo alcuni incontri sul territorio piacentino – ha sottolineato Molinari – in cui i funzionari hanno ascoltato le osservazioni dei proprietari e degli amministratori locali, si è arrivati alla elaborazione delle norme che regoleranno nei prossimi anni l’accesso e l’utilizzo del bosco. In montagna il tema è vitale. L’abbandono è ormai una realtà, occorre capire che i primi a voler tutelare il proprio bosco sono i montanari e i tagliatori seri di legna, per cui ben vengano norme chiare e anche severe che puniscano i “mercenari”, ma vi è al contempo la necessità di far sì che l’ingresso in un bosco non sia l’ingresso in una cristalleria, in cui si possa arrivare solo dopo mesi di carteggi burocratici”.
“A seguito di vari incontri con alcuni rappresentanti della montagna, soprattutto della zona di Morfasso – ha continuato l’esponente dem – abbiamo recepito alcune preoccupazioni soprattutto in relazione alle aree SIC”. Da anni ormai si cerca di convivere pacificamente con queste classificazioni: la richiesta di maggiore flessibilità, quindi, è arrivata chiaramente e supportata anche da evidenze tecniche e scientifiche. Il focus resta sul problema dell’esbosco e dell’accesso ai fondi, il riconoscimento del Taglio a sterzo e soprattutto l’estensione dei periodi di possibilità di recupero della legna dopo il taglio. “Stiamo lavorando in questa direzione – ha sottolineato Molinari – anche grazie ai preziosi suggerimenti di chi conosce la materia come Filippo Segalini, Nello Ongeri e Claudio Obertelli, con l’obiettivo di migliorare e trovare una quadra sui nodi ancora da sciogliere”.