Ramin Bahrami, 42 anni il 27 dicembre, è un grande pianista di origini iraniane “adottato” dall’Italia. Una borsa di studio, infatti, gli permise di compiere gli studi al Conservatorio di Milano quand’era ancora ragazzo. In questo 2018 è pronto a una nuova avventura avventura teatrale in sinergia con il noto attore Gioele Dix.
I due artisti saranno per la prima volta assieme al Teatro Verdi di Fiorenzuola, sabato 27 ottobre, nello spettacolo 30 variazioni musicali per Bach e 100 microstorie per Manganelli: un’ironica indicazione matematica che prova a dare una dimensione a ciò che non è misurabile: l’arte, la sorpresa, la musica, l’incontro vertiginoso di mondi lontani.
E’ uno spettacolo che parla una lingua comune tra musica e letteratura – spiega Ramin Bahrami in diretta a Radio Sound – Il numero trenta sta per il numero delle Variazioni Goldberg scritte da Bach, il cento invece fa riferimento ai cento romanzi in una pagina scritti da Manganelli nel suo “Centuria”.
L’incontro tra mondi lontani è un tema molto attuale…
“Assolutamente, perché poi alla fine il sangue degli uomini è rosso in Finlandia, in Norvegia e in Nigeria, proprio come le emozioni universali rappresentate dalla musica di Bach. Per cui nell’umanità non si costruiscono barriere e credo questa sia la lezione del grande compositore che quest’anno sarà festeggiato dall’Universal con un cofanetto. Un regalo di Natale per tutti per immergersi nella cultura“.
Al Verdi di Fiorenzuola inizia in grande stile “CoSmicità” la nuova stagione teatrale