Quarta giornata Arisi alla Banca di Piacenza, al via azioni civili, a tutela del buon nome dello storico d’arte piacentino

Quarta Giornata Arisi a Palazzo Galli nell’anniversario della morte. L’incontro – organizzato anche quest’anno dalla Banca di Piacenza – è stato aperto ed animato dalla dott.ssa Laura Bonfanti che ha ricordato come sia stato Arisi a curare il primo catalogo delle opere di Ricchetti. L’arch. Manrico Bissi ha poi riferito di Arisi arruolato come furiere a Palazzo Farnese e che, tra le macerie della stazione di Piacenza bombardata, trovò un libro di Foscolo estraendolo dalle rovine.

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Il dott. Leonardo Bragalini ha dal canto suo ripercorso la storia dei cataloghi di Arisi con la Tipleco ricordando che il primo suo catalogo fu quello del ‘60 sul Museo civico, compilato con l’amico Gallarati. “Chiedeva a noi ed ai suoi collaboratori puntualità e precisione e lavorò fino all’ultimo alla strenna degli Amici dell’Arte che concepì e personalmente impaginava”.

È poi intervenuto don Giuseppe Lusignani che ha parlato di Arisi quale componente la Commissione d’Arte sacra dal 1950, ricordando altresì che da quella data Ricchetti cominciò il proprio lavoro nelle chiese. Renato Passerini ha parlato, in particolare, degli affreschi della chiesa di Podenzano proiettando un raro video (realizzato da mons. Pallaroni, allora parroco di quel centro) nel quale si vede Ricchetti che dipinge i quattro evangelisti nell’abside della chiesa.

In conclusione, il Presidente Nenna ha consegnato ai relatori preziose edizioni a stampa di una rara pianta topografica di Piacenza stampata a torchio mentre il Presidente Sforza Fogliani ha ricordato le amarezze che Arisi subì: nessuna autorità giurisdizionale ha però mai giudicato false, o falsamente attribuite, opere esposte in sue mostre. I suoi scritti e le opere sulle quali Arisi aveva espresso giudizi non sono mai state sottoposte ad alcuna perizia in contraddittorio e tanto meno ad alcun confronto con lui. Nonostante ciò che si è detto o lasciato intendere, Arisi non ha mai subito alcuna sanzione in sede giurisdizionale da alcuna autorità giudiziaria, nè in primo nè in secondo grado, nè in via provvisoria nè in via definitiva. L’ultima vicenda alla quale fu interessato si rivelò una mera operazione di polizia: il Procuratore incaricato non aprì neppure il fascicolo, lasciò passare otto anni e archiviò poi lo stesso. Ora sono al via alcune azioni civili, a tutela del buon nome di Arisi.

I suoi sono stati 70 anni e più – ha concluso Sforza Fogliani – di fervida attività totalmente immacolata.