Il punto di vista di Andrea Amorini dopo le gare Viterbese – Piacenza e Pro Piacenza – Olbia
PIACENZA CALCIO
Andrea Amorini – Ora non c’è dubbio, il Piacenza calcio di inizio stagione non c’è più. Una squadra che giocava a memoria, con corsa qualità e soprattutto una leggerezza mentale impensabile. Ed è quest’ultima che manca decisamente alla squadra di Franzini, Tutti gli arrivi del mercato di gennaio sono giocatori da scoprire non certezze e quindi il lavoro del tecnico diventa ancora più importante e decisivo. Ed al suo fianco una società che deve essere in grado di affiancare e dialogare con l’allenatore in questo difficile periodo della stagione. In società chi può farlo? Secondo me nessuno ed è per quello che da tempo dico che un DS è fondamentale.
La solita ultima provocazione: Al di là delle prestazioni di Romero a cui ovviamente diamo ancora tempo ha senso comprare un centravanti che ha le stesse caratteristiche di Razzitti pur sapendo che non è decisamente più forte dell’ex Brescia? Hai due giocatori simili per lo stesso ruolo e due giocatori che non potranno mai coesistere. Non era più logico cercare di prendere un attaccante diverso in maniera tale che eventualmente potessero giocare assieme???
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PRO PIACENZA
Andrea Amorini – Mai nella mia carriera giornalistica ho visto una squadra cambiare cosi tanto nel mercato di gennaio. Questo Pro è completamente trasformato. Con Olbia era la partita più complessa delle tre settimanali e la squadra di Pea l’ha affrontata dando sempre l’impressione di sapere in ogni momento della partita cosa fare e come farlo. E’ inutile girarci attorno questa squadra deve cominciare a guardare avanti e non dietro ed ora l’unico “problema” che può avere Pea è quello di riuscire a creare le alternative alla squadra titolare dato che il campionato è molto lungo ed infortuni, squalifiche e cali di forma possono incidere tanto.
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