Proprietà fondiaria: “No a procedure surrettizie di modifica dei piani”. Riceviamo e pubblichiamo.
“Non è ammissibile che gli strumenti urbanistici vengano surrettiziamente modificati attraverso la procedura delle manifestazioni di interesse, tanto più quando si prevede o si pensa di prevedere che le stesse siano poi valutate con criteri discrezionali dai dirigenti e dalla politica. Ferma (naturalmente…) la tassazione di aree non fabbricabili come se fossero in realtà fabbricabili, col meccanismo delle manifestazioni di interesse di fatto si rendono effettivamente utilizzabili – alla fine – certe aree e lo si nega ad altre e questo attraverso una procedura che è conforme ai diktat regionali ma non alla normativa prevista per l’adozione dei Piani. Se lo Stato di diritto vige ancora in Italia occorre che gli strumenti urbanistici possano essere modificati solo alla luce del sole e non in modo surrettizio”.