Uno scomparto distintivo per il pane scongelato e separato da quello che espone invece pane fresco. Con l’obbligo, nel primo caso, di indicare sull’etichetta luogo di origine, data di produzione e metodo di conservazione utilizzato. Questa in primis la linea dettata dal progetto di legge regionale che obbliga alla trasparenza chi commercia pane conservato, pane che spesso nelle grandi catene viene venduto caldo e indistintamente da quello prodotto in giornata. “Necessario – sottolinea la consigliera Katia Tarasconi, invitata al tavolo dei relatori dalla consigliera Barbara Lori, prima firmataria del Pdl – dare ai consumatori la piena consapevolezza di ciò che acquistano e mangiano con una corretta informazione alimentare in nome della qualità. A loro quindi la libera scelta, ma in un regime di piena trasparenza. Questo progetto di legge mette finalmente ordine ad una legislazione che era ad oggi imprecisa”.
Il provvedimento nasce infatti dalla richiesta delle associazioni del settore, messe a dura prova dal fiorire di produzioni molto economiche, che nel corso di questi ultimi trent’anni si sono dimezzate. Soddisfazione espressa anche dall’Associazione Panificatori di Piacenza: “nel progetto – dichiara il presidente Alberto Sala – sono inseriti tutti i principi che l’Associazione voleva valorizzare quando tre anni fa ha rilanciato in sede regionale l’idea di una legge ad hoc, vista la carenza di normativa a livello nazionale”.
Secondo Sala, con l’introduzione dell’obbligo di informativa alla clientela con distinzione del pane fresco dai pani di altro tipo torna ad essere esaltata sia la qualità del prodotto che il cliente si accinge a consumare sia il rapporto di fiducia tra il produttore artigianale e i suoi clienti. “Una volta promulgata la legge continua Sala – i fornai artigiani piacentini avranno la garanzia che il pane fresco da loro prodotto non verrà confuso con pani congelati, precotti o con prodotti di dubbia provenienza che non devono rispettare le ferree norme cui invece deve sottostare un produttore italiano: potranno continuare a metterci la faccia come hanno sempre fatto, sapendo che i consumatori potranno fare una scelta consapevole del prodotto che intendono consumare”.
“Bene – conclude la consigliera Katia Tarasconi – anche l’ideazione della Giornata del pane che presumibilmente sarà fissata ad ottobre: non dimentichiamo infatti che dietro ad una produzione artigianale c’è la caratterizzazione di un territorio con la sua tradizione da preservare”.