“La “ricetta Minniti” dà i suoi frutti anche a Piacenza: da settembre non sono più arrivati nuovi profughi nella nostra provincia e la presenza di richiedenti asilo è calata del 5,67 per cento. Dati frutto del crollo degli sbarchi sulle coste italiane, già ridotti del 33% nel 2017 quando, a dicembre, sono stati i più bassi degli ultimi 3 anni. La tendenza si conferma nel 2018. Dal primo di gennaio al 14 febbraio si registra -49,93% degli sbarchi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.
Così i candidati del Partito Democratico Patrizia Calza, Paola Gazzolo, Paola De Micheli e Marco Bergonzi. “Questi risultati parlano chiaro: per gestire l’immigrazione non servono slogan demagogici, ma con una politica seria capace di tenere insieme umanità e sicurezza. E’ possibile frenare gli scafisti, trafficanti di uomini. E’ possibile attivare corridoi umanitari. È possibile e doveroso coinvolgere i profughi in lavori socialmente utili per la comunità che li accoglie, così come ricollocarli in altri Paesi europei: lo scorso anno 11mila migranti sono stati trasferiti dall’Italia in un altro Stato. L’anno prima eravamo fermi a quota 2.500”.
“Chi invoca la chiusura delle frontiere è stato il primo a fare il contrario. La Lega, con il Governo Berlusconi, nel 2002 ha approvato la maxi sanatoria che ha regolarizzato 700 mila migranti. 100 mila in più rispetto a quelli che Berlusconi e Salvini hanno annunciato di voler mandare via. E, cosa più grave, nel 2003 il centrodestra ha approvato il trattato di Dublino: quello che stabilisce che il primo paese d’arrivo dei migranti deve ospitarli. Oggi tenta di negarlo, ma i fatti lo confermano. Non solo: nel 2011 hanno autorizzato l’uso delle basi italiane per la guerra contro Gheddafi e in conseguenza della guerra 63 mila profughi sono arrivati in Italia dalla Libia e dai paesi del Mediterraneo. Il Ministro Maroni aveva avviato un Piano per accoglierli: in Emilia-Romagna ne ha destinati quasi 2 mila. Il suo slogan era: “Un profugo ogni mille abitanti”. Questa è la demagogia: dire una cosa e farne un’altra. Il Partito Democratico, con Minniti, ha dimostrato invece che una gestione seria dell’immigrazione è possibile. Dobbiamo andare avanti, con una presa di posizione chiara in Europa: chi non aiuta gli altri Stati nella gestione dell’immigrazione dovrà rinunciare all’aiuto economico italiano nel Bilancio comune”.