Produzione e vendita del pane, etichettatura obbligatoria. Tarasconi (Pd): “Colmato un vuoto normativo”

Katia Tarasconi, PD

Approvato stamane, nel corso della seduta dell’Assemblea legislativa, il provvedimento che prevede etichettature specifiche sugli scaffali della grande distribuzione.

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“Credo che i capisaldi di questa legge siano da ricondursi a quelle che ho ribattezzato le tre T ovvero tutela, trasparenza e tradizione”. Ha esordito così in aula nel corso del dibattito la consigliera Pd Katia Tarasconi in merito al progetto di legge sulla produzione e vendita del pane.

“La normativa – ha spiegato Tarasconi – ha avuto un iter molto interessante e proficuo e ha centrato gli obiettivi di accrescere la consapevolezza dei consumatori, tutelare le professionalità artigiane e preservare il valore della tradizione. Da tempo le associazioni del settore ci chiedevano di prendere provvedimenti perché messe a dura prova dal fiorire di produzioni molto economiche, pertanto mi rendo portavoce dell’Associazione panificatori di Piacenza che abbiamo coinvolto in questo percorso, insieme ovviamente a tutte le altre associazioni di categoria per avere da loro dei riscontri: era urgente fare chiarezza e mettere ordine ad una legislazione che ad oggi era imprecisa. Altre regioni si sono mosse precedentemente in questa direzione, era giusto che anche l’Emilia-Romagna si allineasse con un provvedimento ad hoc, vista la carenza normativa a livello nazionale”.

Secondo la consigliera, con l’introduzione dell’obbligo di informativa alla clientela, con la distinzione del pane fresco dai pani di altro tipo, torna ad essere esaltata sia la qualità del prodotto che il cliente si accinge a consumare sia il rapporto di fiducia tra il produttore artigianale e i suoi clienti. “Con questa legge – sottolinea – i fornai piacentini e non solo avranno la garanzia che il pane fresco da loro prodotto non verrà confuso con pani congelati, precotti o con prodotti di dubbia provenienza che non devono rispettare le ferree norme cui invece deve sottostare un produttore italiano: potranno lavorare e garantire la bontà del proprio prodotto come hanno sempre fatto, sapendo che i consumatori potranno fare una scelta consapevole di ciò che intendono acquistare e mettere sulla tavola”.

“Infine – ha concluso la consigliera piacentina – rinnovo il mio appoggio all’ideazione della Giornata del pane perché era arrivato il momento di esaltare queste produzioni artigianali dietro alle quali c’è una tradizione che era nostro dovere preservare in base alla caratterizzazione di ciascun territorio”.