Non si fermano gli arresti legati all’operazione Aemilia che nel 2015 ha permesso di sgominare cosche legate alla ‘Ndrangheta attive in Emilia Romagna. Sotto la guida della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna i carabinieri del Nucleo Investigativo di Piacenza hanno effettuato alle prime luci dell’alba una vera ondata di perquisizioni. Una a Cutro, provincia di Crotone, una Reggio Emilia e quattro in provincia di Cremona.
In due abitazioni del capoluogo lombardo sono state rinvenute armi e droga, in manette è finito Riccardo Antonio Cortese, 27 anni, originario di Cutro: arrestato con l’accusa di possesso di armi clandestine. Cortese abitava a Sesto e Uniti, comune in provincia di Cremona: i carabinieri hanno trovato nel suo appartamento una cinquantina di proiettili, una sorta di penna stilografica in grado di sparare veri colpi (vedi foto) e, nascosta in una botola, una pistola Beretta calibro 765 modificata con doppia canna. Quest’ultima, aspetto inquietante, era perfettamente oliata e con i proiettili inseriti nel caricatore.
In un’altra abitazione di Crotta d’Adda, invece, è stata rinvenuta una pistola 357 Magnum regolarmente denunciata ma detenuta insieme a cartucce da fucile del tutto illegali. Ritrovamento per cui è stato denunciato un agricoltore di 46 anni. Nella stessa abitazione anche hashish, sostanza di cui si è assunta la paternità la moglie dell’uomo, 47 anni, denunciata per possesso di sostanze stupefacenti. Tutti erano incensurati.
Come detto i carabinieri piacentini hanno raggiunto Reggio Emilia e anche Cutro dove però le perquisizioni domiciliari hanno dato esito negativo.