I sindaci dei comuni dell’alta Valnure, Ferriere, Farini e Bettola, hanno incontrato l’Azienda Usl di Piacenza per fare il punto sull’organizzazione messa in campo dallo scorso mese di febbraio per mantenere pienamente operativa la sede del Punto di primo intervento di Farini. All’incontro hanno partecipato anche Alessandro Guidotti, presidente di Croce Rossa, e Angelo Zanellotti, coordinatore della sede di Farini, che svolge con ambulanze e operatori il servizio di soccorso in collaborazione con i medici e gli infermieri del 118.
Luca Baldino, direttore generale Ausl, ha confermato ai sindaci ciò che già era stato condiviso nel mese di gennaio: questa organizzazione del Punto di Primo intervento è da ritenersi provvisoria in attesa che venga ripristinata la dotazione organica di personale medico di 118 e ha assicurato che non cambierà la presenza del medico nelle ore diurne.
Nella postazione ospitata nei locali della Casa Protetta Alta Valnure, continuerà quindi a essere presente un medico specialista del soccorso che si avvale dei mezzi della Croce Rossa nelle ore diurne; la postazione è sede di un mezzo di soccorso avanzato, vicino e pronto a intervenire sulle chiamate dei cittadini della vallata, ogni notte dalle 20 alle 8.
Enrica Rossi, direttore dell’Emergenza 118, e il coordinatore Stefano Nani stanno monitorando giornalmente la situazione e hanno portato all’attenzione dei sindaci il report dell’attività del Punto di primo intervento svolta nel mese di febbraio: il numero degli interventi compiuti è in linea con il periodo e nella media degli anni precedenti. Sono stati fatti 22 interventi in emergenza: 14 con medico e 3 con l’assistenza dell’infermiere; il soccorso è stato prestato in autonomia dagli operatori di Croce Rossa soli in 5 casi (3 codici verdi e 2 codici gialli).
Enrica Rossi ha confermato che l’auto infermieristica è sempre intervenuta nelle chiamate notturne con pazienti segnalati dalla centrale in codice rosso e in un caso anche per un codice giallo. Esaminando i tempi di risposta forniti dalla centrale è stato appurato come in realtà, poiché l’auto si muove più velocemente di un ambulanza sul territorio di montagna, l’assistenza dell’infermiere ai pazienti sia risultata più tempestiva di quanto lo sarebbe stata con l’invio del solo mezzo attrezzato.
Al fine di consentire ai volontari dei turni notturni di operare con sempre maggior tranquillità, e nell’ottica di garantire la massima sicurezza ad ogni paziente che si rivolge al 118, si è deciso di estendere la presenza dell’auto infermieristica anche per tutte le chiamate notturne in codice giallo. In tal senso si è già provveduto ad avvisare la centrale.
Sindaci e direzione aziendale concordano di continuare il monitoraggio dell’attività e valuteranno insieme la possibilità di accedere a procedure di reclutamento straordinario di medici specialisti del soccorso che possano coprire l’orario notturno nei mesi estivi, in occasione dell’aumento delle persone presenti in vallata, qualora non fosse ancora ripristinata per via ordinaria la dotazione organica di Pronto soccorso.