L’ostacolo maggiore alla crescita e allo sviluppo delle piccole e medie imprese italiane – che rappresentano la vera e propria ossatura del sistema produttivo nazionale – è rappresentata dall’elevata pressione fiscale e contributiva. L’ennesima conferma viene dal Rapporto 2018 dell’Osservatorio CNA sulla tassazione delle piccole imprese in Italia, che analizza il peso del fisco sul reddito delle piccole imprese in 137 comuni del nostro Paese, tra i quali tutti i capoluoghi di provincia. L’Osservatorio calcola il Total tax rate, cioè l’ammontare di tutte le imposte e di tutti i contributi sociali obbligatori che gravano sulle imprese espresso in percentuale sui redditi. Individua, inoltre, il Tax free day, cioè il giorno della liberazione dalle tasse. La pressione fiscale media sulle piccole imprese nel 2018 è salita al 61,4% (+0,2% rispetto al 2017), mentre il giorno della liberazione fiscale è l’11 agosto (l’anno scorso era il 10).
Piacenza non può certo vantare una buona posizione in questa classifica: con un Total tax rate del 61,8% (+ 0,3% sul 2017) e un Tax free day al 12 agosto, la nostra provincia è infatti 83° in graduatoria su 137 realtà territoriali considerate, con dati purtroppo superiori alla media nazionale.
“Questi dati tutt’altro che confortanti – sottolineano il Presidente di CNA Piacenza, Giovanni Rivaroli, e il Direttore Enrica Gambazza – rappresentano un ulteriore freno a quella crescita economica e a quella ripresa che speravamo di poter definitivamente agganciare. Oltre all’elevata pressione fiscale e contributiva, che continua ad aumentare nonostante i proclami dei Governi che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del Paese, artigiani e piccoli e medi imprenditori devono fare i conti anche con una burocrazia che non ha eguali in nessun altro stato dell’Unione Europea. Purtroppo questo trend negativo registrato a livello nazionale si conferma anche in ambito locale, dato che a Piacenza è aumentato il Total tax rate e si è ulteriormente portato in avanti il Tax free day. Occorrono correttivi importanti come la riduzione delle aliquote Irpef attraverso l’applicazione della Flat tax, l’estensione del regime forfettario a tutte le imprese individuali e professionisti con ricavi inferiori a 100.000 euro, ma anche incentivi per chi investe in formazione, sviluppo tecnologico e ricerca scientifica e misure importanti per ridurre drasticamente la disoccupazione. Solo così le imprese italiane potranno tornare a competere ad armi pari con quelle europee ed extra UE”.
Andamento non lineare nelle province limitrofi a quella piacentina: Lodi è al 52° posto con un Total tax rate del 59,8%, Pavia al 63° (60,3%), Parma al 103° (63,2%) e Cremona al 130° (67,3%). In regione sta meglio di tutte Reggio Emilia: 23° posto e TTR al 57,9%.