Riceviamo e pubblichiamo la nota del commissario provinciale della Lega, Corrado Pozzi.
“No al traffico di esseri umani, No al business dell’immigrazione clandestina”. Non si fa attendere il commento del commissario provinciale della Lega, Corrado Pozzi, sulla decisione del vicepremier Matteo Salvini di chiudere i porti italiani. “Una scelta sacrosanta che, finalmente, apre gli occhi su una situazione divenuta insostenibile. Nel Mediterraneo, infatti, ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, c’è Malta che non accoglie nessuno, c’è la Francia che respinge alla frontiera, c’è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l’Europa che si fa gli affari propri. Ora anche noi diciamo basta. Ovviamente, c’era da aspettarselo, la sinistra, gli ultra cattolici e membri della chiesa si sono scagliati contro questa imposizione assolutamente necessaria per fermare un flusso migratorio incontrollato e nocivo sia per le persone che lasciano il proprio paese sia per la nostra gente, sempre più insicura – continua Pozzi – Bisogna cominciare a ridurre le partenze e questo è un chiaro segnale che il governo sta dando”. Il commissario della Lega ricorda anche le ricadute locali del fenomeno dell’immigrazione; sono 14.510 i richiedenti o titolari di protezione internazionale o umanitaria accolti in Emilia-Romagna. Di questi, 13.213 (pari all’8% del totale di 176.962 presenti sul territorio nazionale) sono accolti nei Centri di Accoglienza straordinaria e negli Hub, e 1.297 nelle strutture del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). A Piacenza se ne contano 1.175 (1.154 Cas e Hub, 21 Sprar). “Questi sono i dati ufficiali diramati in ottobre, numeri indubbiamente cresciuti, ai quali – afferma Pozzi – si aggiungono purtroppo le situazioni di clandestinità. Una gestione – quella dei richiedenti asilo – che più volte ha presentato evidenti criticità, basti pensare ai numerosi arresti, per reati soprattutto legati allo spaccio di stupefacenti, che più volte anche nel Piacentino hanno riguardato queste persone”.