Polledri: “Il patrimonio documentario di Giuseppe Verdi deve tornare a Piacenza”

Anche l’assessore alla Cultura Massimo Polledri a fianco dei Liberali piacentini per portare a Piacenza il prestigioso baule contenente 17 preziose cartelle con abbozzi musicali, appunti e lettere di Giuseppe Verdi, che la Direzione generale per gli archivi del Mibact ha trasferito ormai da mesi da villa Verdi a Sant’Agata, in comune di Villanova d’Arda, all’Archivio di Stato di Parma. A questo proposito, l’assessore Polledri ha incontrato ieri pomeriggio a palazzo Farnese il nipote del Maestro, Angiolo Carrara Verdi, accompagnato dal consigliere comunale Antonio Levoni e da Antonino Coppolino.

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“Quello perpetrato da Parma – sottolinea l’assessore Polledri – è un vero e proprio “sacco” ai danni di Piacenza e del suo patrimonio storico, artistico e culturale. In particolare, non si comprende come, essendo gli Archivi di Stato ordinati per competenza territoriale sulla base dei confini amministrativi delle province, tale materiale sia stato inviato all’Archivio di stato di Parma anziché a quello di Piacenza. E del resto, i tempi per lo studio, la catalogazione e la digitalizzazione del materiale mi sembrano abbondantemente superati”.

Aggiunge Polledri: “Come assessore sollecito quindi la restituzione del patrimonio documentario contenuto nel baule di Giuseppe Verdi alla proprietà, affinché sia poi la medesima ad autorizzarne il riordino e la pubblicazione, anche in forma digitale. In virtù dello stretto rapporto che lega Giuseppe Verdi alla terra piacentina, penso sia doveroso candidare ad assumere tale ruolo l’archivio di Stato di Piacenza. Quale seconda e ulteriore sede di deposito ed espositiva, propongo la biblioteca Passerini Landi, che dispone di un intero ambiente dedicato al Maestro, prima tappa del percorso verdiano intitolato “Piacenza terra di Verdi”, nel quale sono conservati ed esposti in via permanente manoscritti, lettere e fotografie che raccontano le relazioni quotidiane di Giuseppe Verdi con i familiari, gli amici e i collaboratori”.

Dal canto suo Angiolo Carrara Verdi evidenzia che “il baule, le lettere e i documenti trasferiti a Parma fanno parte di un unicum inscindibile, insieme a Villa Verdi e a tutto ciò che contiene. Preoccupano il silenzio e la vaghezza sui termini di restituzione del patrimonio sottratto. Un’eredità culturale e spirituale che rappresenta l’anima di Giuseppe Verdi, e che deve rimanere a Piacenza”.

Mentre Antonio Levoni ricorda che “Giuseppe Verdi è stato consigliere provinciale di Piacenza e per diverse generazioni i suoi familiari hanno vissuto in territorio piacentino” e sottolinea che “non possiamo quindi accettare che importanti opere del Maestro siano sottratte alla nostra comunità, né da Parma né da nessuno”.