IL REPORT COMPLETO DELLA POLIZIA PROVINCIALE
Cala l’organico ma non i risultati. La polizia provinciale ha tracciato il bilancio dell’attività svolta nel 2016, potendo contare su 15 operatori rispetto ai 18 del 2015. “La nostra attenzione si è focalizzata in particolare su due fronti, da una parte la sicurezza stradale e dall’altra la lotta alla pesca e alla caccia di frodo – spiega la comandante della Polizia Provinciale, Anna Olati – per far questo abbiamo puntato oltre che sul senso del dovere dei nostri agenti, anche sulla tecnologia, sull’apporto dei volontari e su un progetto che abbiamo avviato con la Regione Emilia Romagna”.
“Per quanto riguarda il monitoraggio delle strade provinciali sono state accertate 1350 infrazioni per un totale di 220mila euro di sanzioni e 1557 punti decurtati: in particolare si parla di assicurazioni e revisioni scadute o irregolari, aspetti sui quali il corpo si è concentrato particolarmente per garantire la sicurezza agli utenti della strada. I controllo sono stati effettuati con l’aiuto dell’innovativo sistema Scoutspeed, in grado di verificare, in movimento, velocità di marcia dei veicoli e la loro posizione amministrativa” spiega l’ispettore Giuliano Gaudenzi.
“Altro aspetto fondamentale è il contrasto alla pesca di frodo per cui la Regione ci ha messo a disposizione fondi importanti per garantire la sorveglianza – spiega invece l’ispettore Luigi Rabuffi – e purtroppo si tratta di un fenomeno molto presente a Piacenza. Per darvi un’idea, nel corso di un servizio abbiamo sequestrato una rete lunga 1 chilometro, segnale evidente di quanto siano privi di scrupoli questi malviventi. Gli agenti appartenenti al Nucleo hanno controllato complessivamente 3.117 pescatori, elevando 100 verbali. Sono stati sequestrati n. 34 attrezzi di pesca. Nel Fiume Po sono stati effettuati il maggior numero di servizi e le contestazioni sono state complessivamente 89. Da rilevare le 75 violazioni sanzionate nel tratto di fiume in comune di Monticelli, laddove lo sbarramento di Isola Serafini rende il tratto di fiume particolarmente ricco di fauna ittica e, conseguentemente, di pescatori”.
In tutto questo rivestono fondamentale importanza le 479 guardie volontarie che permettono lo svolgimento di attività che sarebbero altrimenti impossibili: “Si tratta di persone che rivestono un ruolo importante – continua Rabuffi – ovviamente anche loro lavorano in totale sicurezza: per combattere la pesca di frodo è necessario agire di notte quando i rischi aumentano notevolmente essendo la visibilità fortemente ridotta”.