Picchetto al polo logistico di Castelsangiovanni, scontro tra sindacati Si Cobas e Usb

Logistica, sindacati divisi. Succede al Logistic Park di Castel San Giovanni dove ieri, durante una mobilitazione durata alcune ore con tir fermi e picchetti all’esterno delle aziende, Si Cobas e Usb si sono affrontati dando vita ad alcuni momenti di tensione monitorati costantemente dalle forze dell’ordine. Tutto nasce da una vertenza inerente Leroy Merlin, azienda già al centro di uno scontro tra Si Cobas e Cgil avvenuto nel dicembre scorso. Nella pratica, come sostiene in una nota il sindacato USB: “Le cooperative, con un cambio appalto fantasma, in data il 31/12/2017 hanno licenziato il personale senza avviso e in modo totalmente oscuro hanno proseguito nella gestione senza aver fatto firmare alcun contratto. Non vengono rispettati gli accordi che prevedevano la stabilizzazione di coloro che avevano già lavorato a tempo determinato. Malattia e infortunio non vengono pagati al 100%, i ticket mensa non vengono corrisposti. Dai controlli sulle buste paga risultano errori a danno dei lavoratori. Le mansioni vengono assegnate cercando di punire chi rivendica i prorpi diritti”. Morale, il sindacato USB si è recato davanti ai cancelli del Leroy Merlin per chiedere la tutela dei lavoratori. Davanti agli stessi cancelli erano presenti anche i militanti del sindacato Si Cobas.

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Ancora non è chiaro cosa sia accaduto ier sera, quale sia stata la scintilla, ma le due sigle sono venuti a contatto contentendosi la piazza: “Gravissima provocazione da parte del sindacato USB al polo logistico di Castel San Giovanni. Come già provato in altri stabilimenti a Piacenza, i rappresentanti locali di USB hanno provato a strisciare all’interno di un magazzino in cui il S.I.Cobas ha costruito negli anni un muro di diritti per gli operai strappato con la lotta al padronato. Con il solito atteggiamento da rapaci che li contraddistingue nel piacentino, i pochi seguaci di USB hanno provato a inserirsi sulle conquiste altrui pretendendo assunzioni per amici e parenti, pratica già tristemente vista in città. Ma questa scorretta declinazione opportunista della lotta sindacale è stata respinta con compattezza dagli oltre 300 operai oscritti al S.I.Cobas che, memori delle tragedie determinate da USB in rottura della compattezza del fronte operaio, hanno prontamente interrotto il lavoro e fatto desistere dai loro intenti il manipolo di avvoltoi e i pochi seguaci (quantificabili in alcune unità) in buona fede illusi dalla promessa di un posto di lavoro. A Piacenza non si passa” commenta il sindacato Si Cobas.