Il record di visitatori per Petsfestival è stato raggiunto in questa la quinta edizione: oltre 31.000 i biglietti staccati a metà pomeriggio di domenica alla casse di Piacenza Expo. Oltre questo rilevamento non è azzardato pensare che la soglia dei 35.000 verrà sfiorata a fine giornata, considerando che qualcosa deve essere scattato fra i piacentini i quali, dopo pranzo, hanno preso ad affluire in massa, come hanno rilevato le interviste all’ingresso. Il numero di partecipanti è indice di qualità crescente della più estesa manifestazione dedicata agli animali domestici nel nostro Paese. Con l’aggettivo “domestico” che sta assumendo un significato sempre più distante da quello tradizionale. Considerare ormai “di casa” serpenti, iguane, ricci africani o fauna marina che è solo lontana parente dei classici pesci rossi non è più una stranezza per le famiglie italiane.
Petsfestival propone le novità che allevatori e veri e propri “Indiana Jones” del mondo pet stanno ricercando: ultima in ordine di tempo, quella del maialino di razze piccole orientali adatto a diventare compagno di vita, non molto diversamente dai gatti o dai pappagalli. Dopo l’attesa di sabato, domenica è apparso l’esemplare di maiale vietnamita che una famiglia ha adottato a fianco dei cani e delle galline in piena Genova.
Per ora sono sperimentazioni, ma la direzione è tracciata. Non stupisce a questo punto la valutazione che i veterinari hanno fatto sul numero di specie diverse presenti in fiera: almeno 450, calcolando per difetto fra pesci, rettili e insetti collocati nei 20.000 m2 coperti di Piacenza Expo. Per i bilanci definitivi dell’edizione 2017, e per delineare il futuro di Petfestival, occorrerà attendere qualche settimana, utile a raccogliere le considerazioni degli oltre 300 espositori partecipanti, che si andranno a comporre con quelle dello staff, dieci addetti specializzati nel cura degli animali. E del pubblico.