La politica infrastrutturale – vista anche la specifica competenza nel settore – è un tema che interessa in modo particolare Andrea Pasini, segretario regionale UDC, capolista alla Camera dei Deputati nel collegio di Parma, Piacenza e Reggio Emilia con “Noi con l’Italia-Udc”.
Il candidato sostiene che «l’unico modello di innovazione del Paese passa per uno sviluppo sostenibile in un ambiente compatibile. Pertanto occorre una politica infrastrutturale seria e competente all’insegna del merito e della pianificazione. La vicenda dell’acquisto di letti troppo grandi per l’Ospedale di Correggio, il ponte di Casalmaggiore devastato dall’alluvione di metà dicembre, le tante, forse troppe, disfunzioni della rete ferroviaria, la situazione di impasse dell’aeroporto di Parma, il completamento della tangenziale nord di Reggio, che rischia di isolare alcune frazioni, sono le facce della stessa medaglia, vale a dire la cronica propensione ad investire in grandi opere di vetrina. Esempi ne sono le Vele di Calatrava a Reggio e il Ponte Nord a Parma la cui manutenzione latita tra costi elevati per le casse pubbliche e conflitti di interesse tra i diversi enti locali. La sesta nazione del mondo non può essere carente nella gestione degli asset fondamentali di comunicazione».
«La manutenzione delle principali arterie – conclude Pasini – costituisce la priorità numero uno, perché la sicurezza delle persone è un bene comune pari alla sicurezza delle città. Misure come la cura del manto stradale e il potenziamento dell’illuminazione servono al duplice scopo di garantire la viabilità e la vivibilità. Se eletto mi batterò per cambiare un approccio che finora ha gettato colate di cemento in ogni parte della penisola senza, tuttavia, imprimere lo scatto progettuale di modernizzazione auspicato a parole e ignorato nei fatti».