Riceviamo e pubblichiamo la nota di Luigi Rabuffi, consigliere comunale della lista Piacenza in Comune, inerente il tema del nuovo ospedale.
Il recente atto di istituzione delle Consulte (Det. Dirig. n. 26 del 11/01/2018) mi ha portato a “rispolverare” dai cassetti della memoria un provvedimento a me molto caro, di cui sono stato a suo tempo proponente e fautore. Mi riferisco al Regolamento della Partecipazione (e delle Consulte), approvato dal Consiglio Comunale ai tempi in cui ero assessore alla Partecipazione.
Il suddetto Regolamento, pienamente in vigore, prevede alcuni obblighi che qui testualmente richiamo:
– art. 2 comma 3: “Il Regolamento si pone l’obiettivo di garantire ai Cittadini, attraverso un’informazione tempestiva, esauriente, accessibile nei contenuti e nella forma, la partecipazione alle decisioni importanti dell’Amministrazione e la promozione di un effettivo dialogo nell’interesse pubblico, anche al fine dell’uso più appropriato delle risorse.”
– art. 2 comma 5: “L’informazione costituisce il primo livello della partecipazione e deve essere garantita a tutti i Cittadini.”
– art. 3 comma 1: “La partecipazione è un diritto della comunità.”
Com’è evidente si tratta di previsioni di grande importanza che puntano ad assicurare al Cittadino (non a caso richiamato sempre con la “C” maiuscola) il diritto di conoscere preventivamente – e quindi condizionare – le scelte dell’Amministrazione sui grandi temi della nostra comunità, anche, ma non solo, in considerazione dell’impatto economico. Partendo da questo assunto e calando questi principi sui temi dell’attualità mi sono chiesto come sia stato possibile che un argomento importante come la possibile costruzione di un nuovo Ospedale (da 200 e più milioni di euro), la sua eventuale collocazione nella città, le conseguenze sulla viabilità, sull’occupazione, sull’ambiente, sul futuro di ciò che oggi è il nostro riferimento ospedaliero (Polichirurgico e Ospedale vecchio), sul bilancio dell’ASL e delle politiche sanitarie territoriali, sia stato trattato dalla precedente Amministrazione Comunale come un provvedimento ordinario. Tale da non prevedere un percorso partecipativo ampio, coinvolgente e puntuale.
Non essendo in grado di rispondere alla domanda, considerato che da quell’Amministrazione mi son dimesso in tempi non sospetti, preferisco andare oltre, accogliendo con soddisfazione la decisione del nostro Sindaco di recuperare quel percorso partecipativo (cfr. dichiarazioni rilasciate in occasione della visita del Sindaco in Regione il 5/12 u.s.) e di istituire “… un tavolo di confronto e consultazione sul tema riguardante la realizzazione di un nuovo Ospedale nella città di Piacenza”.
Premesso che PIACENZA IN COMUNE presenzierà all’istituendo “Tavolo di confronto e consultazione”, ritenendolo un passo importante e per nulla scontato in direzione di una condivisione politica della decisione finale, mi permetto sommessamente di segnalare che il suddetto “tavolo” NON esaurisce di certo il tema della Partecipazione. Quella andrà realizzata secondo i canoni del Regolamento, nei quartieri della città e nelle frazioni, con i Cittadini, con i lavoratori della sanità, con le Associazioni che tutelano l’ambiente, il verde, il territorio e la salute, con i rappresentanti delle forze sociali e imprenditoriali, con le Consulte. Con tutti i portatori di interesse. E se “Partecipazione vera” dovrà essere, andrà sviluppata senza pregiudizi e senza fughe in avanti, accompagnata da dati oggettivi e riscontrabili. Da audizioni libere e senza pressioni. All’interno del perimetro dell’interesse pubblico e del bene comune. Un percorso lineare che servirà, innanzitutto, a spazzare via dalla discussione le tante “bufale” propinate in questi mesi per mettere pressione ed intimorire l’opinione pubblica.
Per questi motivi, ma soprattutto per ridare dignità ad una politica sempre più distante dai Cittadini, noi di PIACENZA IN COMUNE siamo certi che il nostro Sindaco sarà fiero di restituire ai piacentini il diritto di decidere sul Nuovo Ospedale, dimostrando coi fatti che la partecipazione è soprattutto un modello concreto di buon governo, capace di valorizzare la democrazia, la comunità ed i Cittadini.
Quelli con la “C” maiuscola, quelli che per ogni Amministrazione sono di certo gli alleati più preziosi.