Si è presentato spontaneamente in questura l’assassino di Ervin Tola, l’albanese di 31 anni ucciso ieri sera, venerdì 29 dicembre, intorno alle 23,30 in via IV Novembre, nei pressi del bar Oldtimer. Si tratta di un 26enne italiano, ora in carcere alle Novate in attesa della convalida. Il giovane era fuggito subito dopo l’aggressione portando con sé il coltello con cui pochi istanti prima aveva ferito mortalmente lo straniero. Per lui si profila l’accusa di omicidio volontario.
Gli inquirenti stanno ora cercando di ricostruire con esattezza la vicenda. Da una prima ricostruzione, pare che Tola si trovasse al bar Oldtimer insieme ad alcuni amici. A un certo punto sarebbe nata una lite tra il 31enne e il 26enne, all’origine forse qualche apprezzamento di troppo nei confronti di una ragazza. I due hanno iniziato a discutere animatamente, prima all’interno del locale, poi all’esterno, strattonandosi e spingendosi fino alla vicina rotatoria che collega via IV Novembre a via Alberici e via Nasolini. Lì, in mezzo alla strada, pare che il 26enne abbia estratto il coltello pugnalando in pieno petto l’albanese.
Dopo il fendente l’aggressore è fuggito facendo perdere le proprie tracce. Il ferito, invece, si è trascinato fino alla porta d’ingresso del locale per chiedere aiuto, ma proprio sulla soglia è caduto a terra privo di vita.
I clienti presenti hanno subito chiamato il 118, intervenuto con un’ambulanza e un’automedica, ma per la vittima non c’era già più nulla da fare. Sul posto si è recata anche la polizia con la squadra Volanti del dirigente Michele Rana e la squadra Mobile guidata da Serena Peri. Insieme a loro il sostituto procuratore Emilio Pisante. La sezione Scientifica ha effettuato tutti i rilievi del caso, mentre gli agenti hanno ascoltato il racconto dei testimoni e la descrizione del fuggitivo. A quel punto è partita la caccia all’uomo. Le ricerche, però, sono terminate alcune ore dopo quando in questura si è presentato un 26enne italiano che ha confessato di essere l’omicida. Dopo essere stato interrogato è stato condotto al carcere delle Novate in attesa dell’udienza di convalida. Gli inquirenti, ora, stanno valutando l’eventuale coinvolgimento di altre persone che potrebbero aver partecipato all’aggressiona fatale.
La vittima, come detto, è un 31 originario dell’Albania, in Italia da diversi anni e imbianchino di professione.