Aprile è il mese della prevenzione alcologica e l’Azienda Usl di Piacenza ha scelto questo momento forte di sensibilizzazione per lanciare, con il supporto della Fondazione di Piacenza e Vigevano, un nuovo progetto relativo al tema dell’abuso di alcol e di sostanze negli adolescenti e nei giovani del nostro territorio. Tra le altre attività, è previsto l’inserimento all’interno del Pronto Soccorso di Piacenza in via sperimentale di un “operatore di corridoio” dedicato a supportare il potenziale accesso di pazienti con problematiche in questo ambito. L‘obiettivo è aiutare il personale a riconoscere questi ultimi e a interagire positivamente con essi; favorire una maggiore fiducia di questi pazienti verso le strutture sanitarie e indirizzarli alla rete dei Servizi territoriali di sostegno e disintossicazione.
“Con questa attività – spiega il direttore generale dell’Ausl, Luca Baldino – diamo continuità all’esperienza avviata dalla Regione Emilia Romagna a partire dal 2011 attraverso il progetto nazionale “Nuovi comportamenti di consumo: prevenzione e riduzione dei rischi” sostenuto dal Ministero della Salute. La nostra azienda ha partecipato attivamente al programma con diverse iniziative. E’ stato redatto e diffuso un manuale di rapida consultazione per medici e infermieri per la gestione di pazienti con problematiche di abuso. Sono stati organizzati corsi di formazione diretti al personale dell’emergenza/urgenza e del 118 e sono stati analizzati i dati di accesso per valutare l’entità del problema”.
“Su 62mila accessi al pronto soccorso di Piacenza in un anno, 3500 sono stati i pazienti intossicati, di cui 300 sono giovani tra i 14 e i 18 anni. Il dato è complessivo e comprende casi riconducibili ad alcol e sostanze d’abuso ma anche a farmaci, antiparassitari, antigelo. Spesso i fenomeni si mischiano e sovrappongono, chi si droga assume anche alcol e farmaci come antidepressivi. Il numero di accessi per abuso di sostanze è stabile da circa 4-5 anni anche se appare più frequente l’accesso di giovanissimi intorno ai 14 anni per abuso di alcol” spiega Antonio Agosti, dirigente medico di pronto soccorso e medicina d’urgenza, referente del progetto.
“Di fronte a questo quadro l’Ausl di Piacenza ha deciso di adottare una figura già sperimentata negli anni scorsi nel pronto soccorso di alcune città come Reggio Emilia: l’operatore di corridoio. L’obiettivo è aiutare il personale a riconoscere le problematiche di abuso e interagire positivamente con esse al fine di favorire una maggiore fiducia di questi pazienti verso le strutture sanitarie e indirizzarli alla rete dei servizi territoriali di sostegno e disintossicazione. L’operatore di corridoio si propone dunque di facilitare la gestione dei pazienti con problematiche legate all’abuso di sostanze. Ha la funzione di agganciare i consumatori, sviluppare informazione sui temi della tutela della salute, della promozione del benessere, sull’informazione dei servizi esistenti, fornire consulenza al personale di emergenza/urgenza, monitorare le dinamiche. L’operatore di corridoio facilita il lavoro degli operatori sanitari, sarà dedicato alle persone che giungono al pronto soccorso a causa di un’intossicazione da sostanze stupefacenti e alcol, attua un intervento di informazione e counseling nei confronti di questa utenza e degli amici o familiari, affianca il lavoro dei sanitari ed effettua un collegamento con i servizi del territorio come Sert e Unità di strada. La sua presenza sarà inizialmente concentrata nei fine settimana con la possibilità di attivare un servizio di consulenza telefonica 24 ore su 24 per fornire consulenza a distanza rispetto alla gestione del paziente” prosegue Antonio Mosti, direttore del Sert di Piacenza.
L’esperienza che parte a Piacenza e che prevede inizialmente un periodo di sperimentazione triennale, si inserisce in un più ampio progetto di innovazione cui anche gli operatori piacentini del Sert e del pronto soccorso stanno portando il loro contributo in un tavolo di lavoro regionale dedicato.