Tra poco meno di un paio di settimane – sabato 15 settembre per la precisione – il travel blogger piacentino Claudio Pelizzeni si chinerà per riannodare nuovamente i lacci delle scarpe, controllerà lo zaino e si rimetterà in cammino con destinazione Santiago de Compostela, Galizia. Non che sia rimasto fermo da quando è tornato, nel febbraio 2017, dal suo giro del mondo senza aerei in mille giorni anzi, i progetti avviati sono stati diversi: il libro “Ogni giorno l’orizzonte un po’ più in là” che ha ottenuto un grande successo, la serie video che racconta la sua storia “12milestohappiness” prodotta da Lifestills, i viaggi organizzati per un numero ristrettissimo di persone con la Backpackers Academy. Questa volta però è diverso. Pelizzeni riprende il cammino da Bobbio, dove partirà come detto il 15 settembre dal Ponte Gobbo tra le 9 e le 10 del mattino, percorrendo il cammino dei pellegrini fino alla punta estrema della Spagna. L’arrivo è previsto per fine novembre, 70 giorni e 2200 chilometri da affrontare a una media di 30 chilometri al giorno con una difficoltà: il voto del silenzio.
«Chiaramente non sarà semplice – spiega Pelizzeni – grazie ai corsi di meditazioni in Nepal potrò stare in totale silenzio per due mesi ed ascoltare quello che gli altri avranno da dirmi. L’obiettivo è quello di prestare attenzione a ciò che le persone hanno da raccontare, un valore che si sta sempre più perdendo, lo farò anche attraverso i miei canali social. Oggigiorno non si ascolta o si legge più, nell’epoca delle fake news è sempre più difficile comunicare ma ancora di più è ascoltare e questo è il mio semplice messaggio. Attraverso i miei canali social potrò scrivere, ma non parlerò con nessuno. Percorrerò il tragitto con carta e penna chiedendo a chiunque incontri di rispettare la mia scelta».
Ovviamente Claudio torna sulla strada da solo. «Diciamo di sì anche se, come ormai ben sapete, avrò come compagno di viaggio il diabete. Ripeto a tutti che il diabete non è un limite, quello che ho fatto è soprattutto per dimostrarlo a chiunque soffra di questa malattia. Il percorso fino a Santiago di Compostela è stato organizzato seguendo un piano nutrizionale ben impostato dal mio diabetologo e da un nutrizionista, perché decisamente dispendioso sul piano fisico».
Il percorso dei pellegrini. «Dalla Francia in poi sì, prima è diverso. Parto da Bobbio perché l’alta Valtrebbia rappresenta per me lo stimolo primordiale della mia scelta, è il richiamo ancestrale con la mia terrà e quindi voglio viverla nella sua pienezza. Sarà così anche in Liguria, dove percorrerò l’alta via ligure da Spezia a Ventimiglia, dopodiché in Francia mi collegherò con la via classica dei pellegrini. L’esperienza? Nemmeno da dire, low cost come è nel mio stile, con alloggi improvvisati o in tenda. Da questa esperienza nascerà un secondo libro».