Una pattuglia del Radiomobile dei carabinieri stava transitando lungo via Boselli quando ha notato una situazione alquanto strana: erano le 5 del mattino e un uomo in pigiama stava chiacchierando con un’altra persona davanti a un bar. Quando i due hanno notato la gazzella si sono salutati e si sono allontananti. Sempre più sospetto. A quel punto i carabinieri hanno deciso di concentrarsi sull’individuo in pigiama e lo hanno fermato. I fatti sono accaduti ieri, mercoledì 18 gennaio. Nel corso del controllo la pattuglia ha scoperto di avere davanti un uomo albanese di 26 anni ricercato dal 2014 e sul quale pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal comune di Grosseto per reati legati allo spaccio di droga. Ordinanza alla quale era stata allegata dalla stessa Procura toscana la richiesta di perquisizione domiciliare da effettuare in caso di incontro con l’uomo. E così i carabinieri hanno eseguito l’incarico recandosi nell’abitazione di viale Dante che lo straniero condivideva con la convivente, una donna di 46 anni di Mazara del Vallo, proprietaria dell’appartamento.
Ebbene, una volta in casa i militari hanno trovato due borsoni sospetti nascosti sotto il materasso del letto: all’interno dieci chili di hashish, cinque dei quali suddivisi in ovuli e gli altri cinque in panetti ancora da tagliare. La donna ha negato il coinvolgimento del compagno e ha raccontato di aver ricevuto quelle borse da alcuni conoscenti con la richiesta di conservarle, ma di essere all’oscuro del loro reale contenuto. I carabinieri, ovviamente, non hanno creduto a una sola parola e hanno arrestato la donna per detenzione di droga ai fini di spaccio. L’uomo invece è stato arrestato in base all’ordinanza mai rispettata.
La brillante operazione dei carabinieri conferma ancora una volta come Piacenza purtroppo sia un vero e proprio polo logistico del narcotraffico. Un fenomeno preoccupante come conferma il comandante provinciale Corrado Scattaretico: “Noi alterniamo repressione e prevenzione, da una parte diamo la caccia agli spacciatori, dall’altra cerchiamo di prevenire il consumo di droga. Ma purtroppo ci rendiamo conto di aver di fronte una realtà tristemente consolidata. L’uso di sostanze stupefacenti inizia già in giovane età, motivo per cui abbiamo in programma incontri di sensibilizzazione nelle scuole per far capire ai giovani i rischi di questi comportamenti. Se a Piacenza sussiste una così massiccia offerta di droga è perché purtroppo esiste una forte domanda, finché non limitiamo il consumo sarà difficile che lo spaccio rallenti”.