Si apriranno il 7 ottobre le porte dell’Ostello del Teatro, una realtà nuova e polifunzionale nata per ampliare e completare gli spazi e l’offerta del Teatro Trieste
34. Uno spazio contemporaneo e versatile creato per rispondere alle esigenze di chi il teatro lo crea, lo anima e lo vive. Al numero 29 di via Trento si apre uno spazio di oltre 200 mq in cui trovano posto tre sale polifunzionali dotate di impianto audio, l’ideale per chi vuole organizzare o partecipare a corsi, laboratori ed esposizioni, ed una foresteria con 10 posti letto, cucina, lavanderia e tutti i servizi utili a chi sceglie di soggiornare per una o più notti.
A ideare e realizzare questo progetto è Filippo Arcelloni, di Piacenza Kultur Dom e direttore artistico del Teatro Trieste 34, figura di riferimento del panorama artistico e culturale della città, il quale evidenzia come l’Ostello del Teatro nasca prima di tutto per rispondere ad una reale e concreta esigenza artistica: “dopo quasi 10 anni, gli spazi del Teatro Trieste 34, cresciuto in maniera costante anche grazie alle collaborazioni con Petit Pas, Traattori e Claudia Passaro, iniziano ad essere saturi e non più sufficienti per ospitare tutti i progetti. Inoltre, non è nuovo il problema della mancanza di spazi adatti alle attività culturali a Piacenza, soprattutto a costi contenuti, e l’Ostello del Teatro vuole essere una risposta anche a questo, offrendosi come spazio aperto ai bisogni artistici della città e del quartiere Farnesiana”.
La struttura si compone di due macro aree con differenti destinazioni d’uso: da un lato troviamo tre sale polifunzionali ideali per l’organizzazione e la partecipazione a corsi, laboratori ed esposizioni. Le sale sono prenotabili per singoli eventi o per periodi più lunghi, con formule personalizzate a seconda delle esigenze dell’utente.
Due sale possono essere unite per creare un unico grande spazio nel quale allestire mostre, esposizioni e rappresentazioni.
A questo si aggiunge l’idea di Ostello, dove poter ospitare artisti in residenza e dedicare lo spazio del Teatro alla loro progettazione artistica attraverso un bando dedicato. Una struttura ricettiva nata appositamente per rispondere alle esigenze di tutte quelle compagnie teatrali, artisti o performer che hanno necessità di soggiornare per lunghi periodi in una città nel corso della preparazione, dell’allestimento e della messa in scena del proprio spettacolo.
“Ma non solo – prosegue Arcelloni – vogliamo essere anche un luogo di accoglienza turistica, di un turismo particolare, il turismo di passo, il pellegrinaggio religioso. Nei mesi primaverili e estivi l’Ostello rimarrà a disposizione per i pellegrini, specialmente della Via Francigena, muniti di credenziali religiose”.
Un vero e proprio ostello dunque, che si compone di una foresteria con 10 posti letto, cucina ad uso gratuito degli ospiti, lavanderia, servizi igienici uomo/donna e disabili, wi-fii gratuito in tutti gli spazi. Tutti gli spazi sono piano terra e accessibili a portatori di handicap in carrozzina. Nel cortile interno, chiuso ma non coperto, è possibile ricoverare eventuali biciclette. Gli artisti possono prenotare oltre ai posti letto anche lo spazio del Teatro Trieste 34 per allestire e mettere a punto gli ultimi dettagli dello spettacolo. Tutti gli spazi dell’Ostello saranno alcool free e smoke free, quindi all’interno dell’immobile sarà vietato bere alcolici e fumare, “un segnale importante di corretto stile di vita nel rispetto anche dei tanti minorenni che frequenteranno l’ostello”, sottolinea Arcelloni.
L’Ostello è aperto tutto l’anno: da ottobre a marzo gli spazi saranno prevalentemente a disposizione delle compagnie teatrali, mentre nel periodo compreso tra aprile e settembre, le porte della foresteria saranno aperte anche ai Pellegrini della Via Francigena che sceglieranno di fare tappa a Piacenza.
All’interno dello spazio polifunzionale troverà casa stabile la Scuola di Danza Petit Pas di Ottavia Marenghi, la quale proseguirà le attività ed i corsi già attivi per il Teatro Trieste 34. “L’Ostello del Teatro – sottolinea Ottavia – segna per noi di Petit Pas una crescita professionale e artistica non indifferente, in quanto ci offre l’opportunità di lavorare in uno spazio più ampio e maggiormente attrezzato per il lavoro fisico dei nostri giovani danzatori. Tutte le sale hanno infatti un tappeto danza ammortizzato, specchi, sbarre e impianto audio insonorizzato. Inoltre la presenza di aree gioco e ristoro, come la ampia reception e il cortile, ci permettono di poter proporre più laboratori, giochi danzanti e altre attività didattiche ed educative esaltando quel clima familiare che da sempre ci contraddistingue e al quale tanto teniamo”.
Qual è l’obiettivo che si vuole raggiungere con l’Ostello del Teatro?
Creare un luogo dinamico dove nascono “progetti di incontro” artistico, perché gli spazi culturali per funzionare devono essere vivi, frizzanti, mercuriali, hanno bisogno che ci sia uno scambio costante di idee, pensieri, la presenza di differenti linguaggi e modi di comunicare: l’arte è la sintesi dell’ispirazione e ha bisogno di nutrirsi e aprirsi a sguardi diversi.