Il museo delle torture di Grazzano Visconti protagonista al Cartoomics, una delle più importanti esposizioni dedicate al fantasy, cartoni animati e fumetti d’Italia. Manifestazione che si è tenuta da venerdì a domenica scorsi a Milano Rho Fiera.
L’istituzione di Grazzano Visconti ha esposto una 50ina di pezzi (alcuni dei quali rari) e i suoi esperti si sono messi a disposizione del pubblico. Tante le persone che si sono fermate allo stand incuriosite e che hanno espresso la volontà di visitare il borgo medievale della Valnure. Il Museo delle Torture di Grazzano Visconti si fregia della denominazione “internazionale” perché le sue collezioni sono state in precedenza esposte in diverse città d’Europa (da Amsterdam a Barcellona…), fino a giungere in Italia arricchito di ulteriori strumenti proprio presso l’odierna, affascinante sede all’interno del Palazzo della Istituzione, nell’affascinante borgo medievale di Grazzano Visconti (Piacenza)
I circa 50 strumenti che lo compongono ne fanno uno dei musei di settore più importanti del Vecchio Continente, considerando soprattutto il fatto che si tratta in gran parte di pezzi originali: uno fra tutti, particolarmente raro, è un altare dell’Inquisitore che risale ai primi del 1600. Il museo è gestito dall’Associazione culturale delle Torture e del Martirio, che ha come scopo non solo l’implementazione dell’esposizione museale ma anche l’organizzazione di eventi e conferenze sulle attuali violazioni dei a diritti umani e delle libertà religiose. Visibile sia su Facebook (Museo delle torture Grazzano Visconti) che su Instagram (Museotorturegrazzanov), è corredato di 40 stampe e schede didattiche in italiano e inglese e garantisce ai gruppi di visitatori anche una guida esperta per chi desidera approfondire ulteriormente la visita.
Recentemente il museo ha avuto la visita e un’indagine di EPAS (Istituto Nazionale di ricerca e studio dei fenomeni paranormali) che ha rilevato alcune “presenze” di natura “ non convenzionale”. Infatti allo stand di Cartoomix erano presenti anche i tecnici di Epas che hanno spiegato ai visitatori i retroscena dell’indagine e le prove raccolte. Gli esperti del paranormale hanno mandato in onda registrazioni audio-video dei rilevamenti effettuati all’interno della sede del museo, mettendo a disposizione dei visitatori nella giornata di domenica la loro strumentazione che rileva presenze… non convenzionali.
EPAS è un’associazione no profit data nel 2011 per volontà di Massimo Maresca e dedita allo studio dei fenomeni paranormali e alla rivalutazione storico culturale di misteri, aneddoti storici e leggende narrate vari luoghi in Italia e all’estero. Attualmente EPAS Network conta decine di gruppi in tutta Europa ed è approdata in Argentina e negli Stati Uniti.
Nel 2015 ha aperto la Sezione di Piacenza e nell’estate del 2016, con l’arrivo dell’attuale presidente Marcello Chichinato e del nuovo team operativo, EPAS Piacenza ha iniziato a crescere sia per esperienza sia per numero di componenti: a oggi, dopo decine di indagini e collaborazioni, si è distinta per professionalità e serietà.