«Ho chiesto al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali se siano reali le preoccupazioni per la trasformazione della sede Inps di Castel San Giovanni in “punto Inps” e se questo cambiamento provocherà riduzione di dipendenti, apertura degli sportelli e servizi resi ai cittadini». Lo ha fatto, con una interrogazione parlamentare, la deputata della Lega, Elena Murelli. E oggi, la deputata chiederà spiegazioni al presidente dell’Inps, Tito Boeri, ascoltato in Commissione lavoro, dove Murelli è capogruppo della Lega.
Al ministro Di Maio, Murelli ha ricordato il percorso che ha portato all’ipotesi di un “punto Inps” nel capoluogo della Val Tidone. Il progetto prevede questi «moduli organizzativi caratterizzati da particolare snellezza e flessibilità» che dovrebbero « realizzare il miglior equilibrio possibile tra le istanze dei cittadini utenti e i principi di efficienza, efficacia ed economicità». Ma Murelli ha anche sottolineato le preoccupazioni dell’amministrazione comunale, per la riduzione di orari di apertura e di servizi per i cittadini: 75mila, residenti in 21 comuni della vallata. «L’incremento occupazionale registratosi a Castel San Giovanni, in particolare nei servizi logistici, dovuto all’insediamento di nuove aziende, rende peraltro fondamentale la presenza e l’operatività dell’agenzia per tutte le pratiche connesse all’occupazione». La manovra dell’Inps depotenzierebbe anche la sede di Fiorenzuola.