Murelli e Polledri (Lega) all’incontro pro-life: “Dall’aborto escono sconfitti tutti”

«La nostra battaglia è per una corretta applicazione della legge. Lo Stato deve aiutare le donne che vogliono abortire e proporre loro, nei consultori, un’altra possibilità: l’adozione. Anche se per arrivarci c’è una burocrazia mostruosa». Lo ha detto la deputata della Lega Elena Murelli, che ha partecipato all’incontro chiesto dalle associazioni pro life all’assessore comunale alla Cultura, Massimo Polledri. All’esterno di Palazzo Farnese era presente anche il camion di Pro Vita con il famoso manifesto che ha creato tante polemiche nel fronte abortista: un feto che chiede di non essere ucciso.

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Al tavolo erano presenti il comitato Difendiamo i nostri figli con il co-referente Andrea Fenucci e il consigliere Maurizio Dossena, e L’Unione giuristi cattolici italiani con il presidente provinciale Livio Podrecca.

«A 40 anni dalla Legge 194, bisogna far capire alle donne – continua Murelli – che ciò che nasce dentro è positivo, non negativo. A chi ha criticato i numeri sugli aborti delle adolescenti, chiarisco che i numeri sono nazionali. E se così tante adolescenti abortiscono, un problema c’è. I rapporti sessuali sono anticipati. E non c’è protezione a causa di scarsa informazione delle famiglie e della scuola».

Polledri ha affermato come « oggi si riscontri un clima favorevole alla vita, un clima che cerca una risposta. Oggi dall’aborto esce sconfitta soprattutto la donna e non si può negare che nel grembo di una donna incinta si ci sia un essere umano».

Fenucci ha sottolineato come di questo tema si sia parlato sulla stampa locale, «ma su quella nazionale è stato taciuto. Diciamo no a una visione, da parte di pochi, aberrante dell’uomo. L’essere umano nel grembo è portatore di diritti. La Legge 194 che permette l’uccisione è come la condanna a morte nel codice penale (tra l’altro abolita dall’Italia)».

Podrecca, infine, ha citato Giovanni Paolo II: «Dio ha affidato l’uomo alla donna». Essere contro l’aborto «non è essere contro la donna, ma contro una cultura nichilista. La donna ha diritto a generare e deve essere aiutata. Accanto ai consultori ci sono anche i Centri di aiuto alla vita che possono consigliare e sostenere la donna prima che decida di abortire».