In montagna si può fare impresa, il convegno di Confcooperative con gli studenti del Tramello

Una giornata intera per capire che anche in montagna si può fare impresa. Con gli insegnamenti più importanti: gli esempi di chi ce l’ha fatta lavorando sul nostro appennino. Superando qualche difficoltà, inutile negarlo, ma anche ricevendo in cambio grandissime soddisfazioni e un entusiasmo contagioso. Talmente contagioso da coinvolgere gli studenti del Tramello di Bobbio, presenti in massa all’Auditorium Santa Chiara, dove sotto la regia di Confcooperative, ideatrice del progetto, è andato in scena “Una montagna di imprese”, incontro inserito in un progetto che ha come obiettivo quello di valorizzare e promuovere il territorio appenninico attraverso la creazione di nuova imprenditorialità.

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Nicoletta Corvi, direttrice di Confcooperative, e Paolo Rizzi, docente della Cattolica, hanno dettato i tempi facendo intervenire Roberto Pasquali, sindaco di Bobbio, Giovanni Tiberi, preside del Tramello, e Alfredo Parietti, presidente della Camera di Commercio. Tutti hanno sottolineato la possibilità per gli studenti di «creare il proprio lavoro grazie a idee innovative e nicchie di mercato che possono essere rilanciate e implementate».

Il tutto con i suggerimenti di Confcooperative, da tempo attenta alle potenzialità da sviluppare sul territorio montano. «Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente Daniel Negri – è da sempre quello di difendere e far crescere le imprese. Da qualche anno abbiamo deciso di concentrarci sulla scuola e sui giovani, perché le cooperative più di altri devono basarsi sulle forze del capitale umano. Siamo presenti all’Università e puntiamo su progetti di alternanza scuola lavoro perché abbiamo l’obbligo di investire sui giovani. E crediamo anche che sul nostro appennino ci siano opportunità da sfruttare».

Dalla teoria si è passati alla pratica con il racconto, di fronte a una platea composta anche da alcuni allievi delle scuole medie accompagnati da insegnanti e dirigente scolastico, delle aziende che da anni lavorano sul territorio. Parola a Lorenzo Piria di Brainfarm, Jessica Lavelli di Cooltour, Giovanni Leonida di Dental Machine, Marco Labirio di Gamma e Michele Frassinelli di Lavorarea. Una testimonianza delle opportunità offerte dall’appennino: marketing territoriale, cultura, meccatronica, innovazione. D’altronde a oggi sono venti le realtà associate a Confcooperative che operano in montagna, intervenendo in una moltitudine di settori.

Dopo un intervallo musicale con la fisarmonica e la chitarra di Riccardo e Andrea Guagnini, studenti del Tramello, è toccato ai loro compagni Matteo Macellari e Michela Mazza parlare dei giovani e della montagna, mentre il professor Massimiliano Cavallini insieme a Fabio Tagliani ed Erica Dallavalle sono intervenuti sul tema “La scuola racconta il territorio”.

Nel pomeriggio l’intensissima giornata è proseguita con i Focus group, in cui si è discusso dei bisogni e delle esigenze delle imprese che operano sull’appennino individuando anche i possibili ambiti di intervento. A dirigerli, oltre alla Corvi e a Rizzi, anche Carla Cavallini del Gal del Ducato e Davide Carolfi, responsabile di Unioncoop.