Montagna, Molinari e Tarasconi (PD): “Dalla Regione 1,7 milioni per incentivare la nascita di start up”

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari, consiglieri regionali del Pd.

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Dallo sviluppo di nuove tecnologie per l’uso sostenibile delle risorse naturali, alla produzione di energie rinnovabili ad alto grado di efficienza; dall’impiego dei droni per la rilevazione delle superfici boschive, alla messa a punto di sistemi automatici finalizzati al risparmio energetico per il controllo di impianti e macchinari. E ancora: dalla colorazione dei tessuti con sostanze naturali, all’apertura di laboratori artigianali per la trasformazione dei prodotti della montagna. Sono soltanto alcuni esempi di idee e progetti che potrebbero presto concretizzarsi in un vero e proprio percorso d’impresa grazie ad un bando del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020.
Per fare questo, la Regione stanzia quasi 1,7 milioni di Euro per le cosiddette zone D del territorio regionale (che a Piacenza abbracciano i comuni di Bettola, Bobbio, Cerignale, Coli, Corte Brugnatella, Farini, Ferriere, Morfasso, Ottone, Travo e Zerba) in ritardo di sviluppo: l’avviso pubblico è riservato a persone di maggiore età (con esclusione dei pensionati), che non siano stati titolari o contitolari di un’impresa nell’anno precedente e che risultano iscritti all’Anagrafe regionale delle aziende agricole. Per partecipare al bando gli aspiranti imprenditori devono presentare un Piano di sviluppo aziendale (Psa) di durata biennale per la costituzione di una ditta individuale in un settore diverso dall’agricoltura e che rientri nella definizione di “micro impresa” secondo la normativa Ue (meno di 10 dipendenti e con un fatturato e/o bilancio annuo inferiore ai 2 milioni di euro). L’impresa, che può consistere anche nell’esercizio di una libera professione, dovrà avere sede legale e operativa in uno dei comuni situati all’interno della zona D. È possibile presentare le domande di sostegno dal 21 agosto e fino al 17 novembre.

“È uno dei tasselli delle politiche regionali per la montagna –commentano i consiglieri regionali Gianluigi Molinari e Katia Tarasconi- l’obbiettivo è quello di favorire la multifunzionalità e integrare i redditi degli agricoltori allargando l’offerta di servizi e di beni della montagna. Per un’azienda agricola della montagna, oggi, è molto difficile assicurarsi la sopravvivenza con la sola agricoltura tradizionale, molte esperienze positive di integrazione di reddito sono state realizzate anche nella nostra provincia, il bando vuole incentivare e ampliare queste esperienze: impossibile oggi con la sola agricoltura tradizionale”.