Finalmente è fatta giustizia per quello che è stato il più grave genocidio dalla seconda guerra mondiale in Europa. La sentenza di oggi non restituirà le vite spezzate, né il sorriso sui volti dei sopravvissuti, ma è un atto di giustizia indispensabile per affermare la verità, presupposto necessario per una pacificazione vera”. Così Marco Bergonzi, deputato del Partito Democratico, ha commentato la sentenza della Corte penale internazionale, che ha giudicato il generale Ratko Mladic colpevole di genocidio e crimini di guerra.
“Il nostro Paese è stato coinvolto da vicino nel conflitto, ha subito la perdita di vite umane e ha ancora oggi circa 600 uomini in terra balcanica. È arrivato il momento che anche l’Italia recepisca la risoluzione varata dal Parlamento Europeo nel 2009, in cui – spiega il deputato Dem – è stato istituito il “Giorno della memoria per le vittime del genocidio di Srebrenica”. “Il nostro Paese ha versato un tributo di sangue alto, ha subito la perdita di vite umane ed ha ancora oggi circa 600 uomini in terra balcanica. Tra coloro che hanno perso la vita – sottolinea – ci sono anche 3 giornalisti RAI che in una storia di eroismo quotidiano, operavano per divulgare le condizioni di vita, in particolare dei bambini, sotto i bombardamenti e che sono stati colpiti da una granata mentre intervistano un bambino di nome Zlatko, salvato proprio dai loro corpi”. “È ora che il nostro Paese ricordi una ferita della storia occidentale, che mai potrà essere sanata, e che – conclude Bergonzi – il servizio pubblico radiotelevisivo faccia conoscere una storia dolorosa che ha pagato direttamente” .