“I misteri della Cattedrale”, alla scoperta dei luoghi più segreti del Duomo

Martedì 16 gennaio 2018 nel Palazzo Vescovile di Piacenza, è stato presentato I MISTERI DELLA CATTEDRALE. Meraviglie nel labirinto del sapere, il progetto promosso dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio, in collaborazione con la Fondazione Piacenza e Vigevano, il Comune di Piacenza e l’Archivio di Stato di Piacenza, col sostegno della Regione Emilia-Romagna e della Camera di Commercio di Piacenza, che vedrà l’apertura del nuovo allestimento del Museo della Cattedrale cui si integra uno straordinario percorso di salita che, attraverso luoghi segreti, condurrà fino alla cupola.

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In più, una mostra che, dal 7 aprile al 7 luglio 2018, riporterà alla luce alcuni dei più preziosi codici miniati medievali, come il Libro del Maestro o il Salterio di Angilberga appartenenti al patrimonio archivistico piacentino, di assoluto rilievo nel panorama europeo.

Dopo il successo di Guercino a Piacenza, che ha visto oltre 100.000 persone salire all’interno della cupola della Cattedrale per ammirare gli affreschi di Guercino, il Duomo ritorna quindi a essere il fulcro della vita culturale piacentina.

Hanno partecipato all’incontro, mons. Gianni Ambrosio, vescovo della Diocesi di Piacenza-Bobbio, Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza, Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Paola Gazzolo, assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna della Regione Emilia-Romagna e Manuel Ferrari, direttore dell’ufficio beni culturali della Diocesi di Piacenza-Bobbio.

Come ha affermato mons. Gianni Ambrosio, vescovo della Diocesi di Piacenza-Bobbio, “La prossima mostra denominata “I misteri della Cattedrale”, che vede coinvolto il nostro Duomo intende ancora una volta esprimere una forte valenza religiosa con itinerari di profonda spiritualità”.

“L’esperienza della bellezza – ha continuato mons. Gianni Ambrosio -, manifestata dalle grandi espressioni dell’arte cristiana, in particolare quella romanica dell’edificio e quella rinascimentale di tanti affreschi che decorano l’edificio sacro, costituisce un immenso patrimonio di fede e di tradizione che occorre riscoprire e saper comunicare all’uomo contemporaneo. Essa rappresenta una suggestiva “via” (via pulchritudinis) di conoscenza del mistero divino”.

Dal canto suo, Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza, ha dichiarato come, “attraverso i manoscritti e i codici miniati, sarà possibile capire quanto Piacenza sia stata importante non solo come centro economico e commerciale – i banchieri piacentini erano conosciuti in tutta l’Europa, ma anche come centro di promozione culturale e divulgazione del sapere”.

Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano che, dopo avere promosso Guercino a Piacenza ha voluto sostenere questo nuovo progetto, ha ricordato che “la rassegna, lungi dall’essere un’iniziativa destinata a un pubblico di bibliofili, vuole riflettere sulla comunicazione e sulla trasmissione del sapere”.

“Il titolo dell’iniziativa – ha proseguito Massimo Toscani – evidenzia la fatica di raggiungere e afferrare la conoscenza; non solo quella concettuale, fatta di studio, di lettura, di ricerca delle fonti, ma anche quella fisica, quella cioè che ci conduce all’interno di una biblioteca per iniziare un viaggio iniziatico che attraverso una dialettica del sapere ci porta tra gli scaffali alla scoperta delle meraviglie che la sapienza umana ha saputo creare e che ha voluto trasmettere alle generazioni future”.

“Piacenza e l’Emilia-Romagna – ha sottolineato Paola Gazzolo, assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna della Regione Emilia-Romagna – sono ricche di tesori da scoprire. Il grande successo della mostra del Guercino ha svelato chiaramente a tutta la città e all’intero Paese le meraviglie della Cattedrale cittadina, portando alla ribalta nazionale le bellezze artistiche che conserva. Ora non dobbiamo disperdere l’eredità che quell’evento ci ha lasciato”.

“L’ufficio diocesano per i beni culturali della Diocesi di Piacenza-Bobbio – ha evidenziato il suo direttore, Manuel Ferrari – con la mostra I Misteri della Cattedrale porta avanti l’opera di valorizzazione della Cattedrale e dello straordinario patrimonio artistico che a essa appartiene. Dopo la riapertura del percorso nei sottotetti che conduce alla cupola affrescata dal Guercino, tocca ora ad un altro capolavoro internazionalmente riconosciuto dalla comunità scientifica quale il Libro del Maestro e a preziosi manoscritti del territorio, utili a far comprendere la vita civile, sociale e religiosa”.

Dalla primavera 2018, Kronos – Museo della Cattedrale si presenterà con un nuovo allestimento, con un ingresso autonomo da via Prevostura, che permetterà di accedere, per la prima volta, dai giardini sul retro delle absidi della Cattedrale.

Ad accogliere i visitatori ci sarà la proiezione di un video che racconterà la storia del complesso vescovile piacentino dal IV sec. fino alla costruzione dell’attuale cattedrale.

La sala delle sculture, quella degli argenti e quella delle suppellettili lignee faranno da introduzione alla piccola pinacoteca in cui saranno conservate alcune preziose pale d’altare, come I diecimila martiri crocifissi di Elisabetta Sirani, la Madonna dello Zitto di Giovanni Battista Tagliasacchi, Morte di San Francesco Saverio di Robert De Longe, il San Gerolamo e l’angelo di Guido Reni in dialogo con uno straordinario Achrome di Piero Manzoni della collezione MCM Mazzolini.

Da qui, inizierà il percorso verso la cupola. Nell’anticamera delle sagrestie superiori, un video, con un’intervista a Valerio Massimo Manfredi, introdurrà alle cinque sezioni della mostra dei codici.

La prima tappa – transitando nel coro del presbiterio da cui si potrà ammirare, da posizione ravvicinata, il grande polittico sopra l’altare (XV secolo), il coro ligneo e le volte – sarà nella sala dell’archivio storico capitolare dove all’interno dell’architettura, formata dai grandi armadi lignei del XVIII sec., sarà ospitata la sezione musicale.

La visita alle restanti sezioni della mostra continuerà nelle sagrestie superiori; qui si potranno ammirare gli antichi libri provenienti dalla Biblioteca Ambrosiana, dall’archivio capitolare della Cattedrale, di Sant’Antonino, dall’archivio storico diocesano di Piacenza e Bobbio, dall’Archivio di Stato e dalla Biblioteca Passerini Landi. Sono straordinari capolavori dal IX al XV secolo, che raccontano la storia civile e religiosa del territorio con particolare accento su Piacenza e Bobbio con il suo Scriptorium, secondo solo a Montecassino. All’interno di una sala multimediale saranno presentate con grandi immagini le pagine più preziose.

Lungo il percorso di salita, l’ultima sezione sarà interamente dedicata al Libro del Maestro, un totum liturgico che dal XII secolo è stato modello e tesoro per la liturgia e che costituisce una summa culturale, secondo la concezione medievale.

Studiato in tutto il mondo, il Libro del Maestro è un raro esempio di documento paleografico che riporta indicazioni sul costume e sulla liturgia ed è indicativo dell’arte e della musica dei secoli successivi all’anno Mille, oltre a comprendere informazioni sulla sacra rappresentazione.

Per facilitare la comprensione di questo testo e illustrare le sezioni di cui è composto, verrà proiettato un video di Gionata Xerra e delle postazioni touch screen consentiranno di sfogliarlo in modalità virtuale e ascoltare la riproduzione audio di antifone e sequenze.

Da qui riprenderà il rinnovato percorso di salita ai sottotetti della Cattedrale che passerà dai matronei del presbiterio ove saranno allestite opere di artisti contemporanei.

Raggiunta la cupola, i visitatori saranno invitati a indossare cuffie wi-fi e a entrare nel loggiato. Dopo lo show di luci creato da Davide Groppi, si potrà procedere lungo tutto il perimetro della cupola, opportunamente messo in protezione, ammirando da vicino il ciclo affrescato dal Guercino, composto dai sei scomparti con le immagini dei profeti Aggeo, Osea, Zaccaria, Ezechiele, Michea, Geremia, e dalle lunette in cui si alternano episodi dell’infanzia di Gesù – Annuncio ai Pastori, Adorazione dei pastori, Presentazione al Tempio e Fuga in Egitto – a otto affascinanti Sibille e il fregio del tamburo, cui si aggiungono i due spicchi della cupola che raffigurano i profeti Davide e Isaia, dipinti da Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone.

Ridiscendendo sul lato nord, nel matroneo s’incontrerà la sezione relativa ai lavori promossi alla fine dell’800 con esposizione dei reperti allora smantellati tra cui torcieri, sculture, lapidi, parti di altari.

Si accederà quindi all’interno del campanile per poterne ammirare dal basso l’imponente struttura lignea e accedere a una stanza segreta dove sono ancora conservati gli ingranaggi dell’orologio anticamente posto in facciata.