Milleproroghe, Anzaldi (Pd): “Piacenza perderà gli 8 milioni previsti nel bando periferie”

(Photo by Roberto Serra - Iguana Press/Getty Images)

“Il Milleproroghe del Governo M5s-Lega ruba 1,5 miliardi a 96 Comuni capoluogo per gli interventi di riqualificazione delle periferie, già concordati con 96 apposite convenzioni firmate dal segretario generale di Palazzo Chigi. Un caso senza precedenti dello Stato che si rimangia un impegno ufficiale e formalizzato al massimo livello”. Lo scrive su facebook il deputato del Partito Democratico, Michele Anzaldi, che aggiunge: “Le tre regioni più colpite da questo furto sono Sicilia (218,1 milioni), Toscana (147 milioni) e Veneto (132 milioni): i governatori Musumeci, Rossi e Zaia perché non protestano contro il Governo? In particolare il presidente del Veneto, alleato e collega di partito di chi governa, non ha nulla da dire? Perché non sostengono la battaglia che sta portando avanti coraggiosamente il presidente dell’Anci Decaro?”.

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“E i sindaci delle città amministrate – prosegue Anzaldi – da M5s, che subiscono tagli pesantissimi, come Roma (39,9 milioni), Torino (39,9 milioni) e Livorno (17,8) non parlano? Raggi, Appendino e Nogarin preferiscono perdere i fondi per i propri cittadini, piuttosto che protestare contro il loro Governo? Il Pd sta facendo e farà ostruzionismo in Aula fino all’ultimo minuto utile per tentare di bloccare questa vergogna, che qualora passasse si porterebbe dietro una pioggia di ricorsi ed esposti giudiziari”.

Secondo le stime di Anzaldi, dunque, Piacenza potrebbe perdere gli 8 milioni “promessi” nel cosiddetto bando periferie.

Un allarme lanciato nell’agosto scorso anche dalle forze di centrodestra, Tommaso Foti di Fratelli d’Italia in primis: “La graduatoria del detto bando pubblicata nel maggio 2016 – ricorda Foti – vede, tra quelli finanziati, due interventi che interessano la città di Piacenza: uno riguardante la riqualificazione di piazza Cittadella, l’altro dell’area della stazione: un complesso progettuale del valore di 10.746.000 milioni di euro, dei quali ben 8.046.000 finanziati con fondi statali”.

Una posizione non condivisa dal Lega che nei giorni scorsi era intervenuta a livello locale con Pietro Pisani ed Elena Murelli:

L’emendamento sul bando periferie all’interno del Decreto Milleproroghe, votato da tutti (compresi Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia), arriva dopo la sentenza della Corte costituzionale che aveva bocciato gli interventi del precedente Governo. Il Decreto dà un miliardo per gli investimenti di 8mila Comuni, salva i progetti esecutivi immediatamente cantierabili, e premia le amministrazioni virtuose che potranno agire a favore dei cittadini».

I parlamentari della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani, smorzano le critiche e sottolineano come «i fondi, compresi quelli per le periferie, non finiranno nel cestino, ma saranno redistribuiti ai Comuni virtuosi che hanno avanzi di bilancio. Avanzi bloccati per anni dal Governo del Pd nel nome di vincoli di bilancio e logiche di austerity dovute ai diktat della Ue. Con questo decreto mettiamo al centro il merito, non l’assistenzialismo».

Il decreto Milleproroghe – approvato l’8 agosto, in Aula al Senato, con 148 sì, 110 no e 3 astenuti – prevede lo sblocco di un miliardo per gli investimenti a favore dei Comuni. Sono stati liberati 140 milioni di euro – per tutti i Comuni – per il 2018, 320 milioni per il 2019, 350 per il 2020 e 220 milioni per il 2021. Il miliardo di risorse sarà dirottato in un Fondo cassa che servirà “per favorire gli investimenti delle città metropolitane, delle Province e dei Comuni, da realizzare attraverso l’utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti”.

Ora, il decreto dovrà passare alla Camera per la seconda lettura.

La seconda tranche del Bando periferie venne firmata dai Governi Renzi e Gentiloni. Le prime 24 convenzioni erano state firmate il 6 marzo 2017, mentre le altre 96 alla fine del 2017. E queste ultime sono state bloccate, almeno fino al 2020. «Le 96 convenzioni vennero aggiunte dal Pd – commentano Murelli e Pisani – forse in vista delle elezioni o per aiutare Comuni “amici”».