Una «ampia campagna informativa» sull’importanza della donazione del midollo osseo e l’istituzione «nelle università e nei centri per i giovani dei punti di raccolta permanenti e informativi coinvolgendo enti e associazioni preposte». Lo ha chiesto ai ministri dell’Istruzione e della Salute, in una interrogazione a risposta scritta, la deputata della Lega Elena Murelli. «Ho scritto anche al ministro Bussetti – aggiunge Murelli – in quanto ritengo fondamentali la prevenzione e l’informazione, in particolare tra i giovani».
«Ho incontrato l’Admo di Piacenza e, partendo anche dal caso di Alessandro, il bambino italiano, che vive a Londra con i genitori, per cui si è mobilitata mezza Italia, ho deciso di intervenire nei confronti del Governo». Il caso era quello del bimbo di un anno e mezzo malato di linfoistiocitosi emofagocitica, una malattia genetica rarissima (è colpito solo lo 0,002). L’unica soluzione resta il trapianto di midollo osseo, perché attualmente il piccolo è curato con un farmaco sperimentale che, però, il bambino prima o poi metabolizzerà.
«Alessandro è sfortunato – afferma Murelli – perché in tutti i registri mondiali dei donatori non ce n’è uno che sia compatibile con le sue caratteristiche. Per questo ho ritenuto di sensibilizzare il Governo su un tema delicato. Tuttavia, il problema non è cavalcare il momento, ma bisogna far sapere che l’esame della saliva è fondamentale per capire se si è potenziali donatori di midollo osseo. Insomma, l’azione deve essere continuativa nel tempo. La donazione, per legge in Italia, è anonima e gratuita, ma non può essere destinata a una persona specifica. La compatibilità tra non consanguinei è molto rara, ma nessuno perde le speranze».