Una commedia romantica per ragazzi. Una storia d’amore scandita da una colonna sonora vintage, contrappunto ironico della trama. Una storia tenera e spassosa che viaggia nel sentimento più serio del mondo, su cui ognuno, piccolo e grande, prima o poi chiederà conto. Si tratta di “Me & Te”, spettacolo di Fondazione Sipario Toscana Onlus – La Città del Teatro Centro di Produzione Teatrale, in scena al Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza per i ragazzi dagli 8 ai 13 anni. Appuntamento mercoledì 18 e giovedì 19 gennaio alle ore 10 nel programma di “Salt’in Banco”, XXXVII Rassegna di Teatro Scuola organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza, con la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, cartellone curato da Simona Rossi.
Giacomo si innamora perdutamente di Irene, sua coetanea e compagna di classe. Se ne sta chiuso nella sua camera, meditando sul da farsi, in preda ai sintomi strani ma inequivocabili dell’innamoramento. Cerca consigli ovunque e da chiunque finendo poi per dare retta al piano “diabolico” suggeritogli dal suo amico Filippo. Intanto, Mamma e Papà cercano di capire che cosa sia successo a quel loro unico figlio che comunica solamente attraverso ambigui bigliettini lanciati dal buco della chiave. Discutendo animatamente riusciranno a trovare le parole giuste per spiegare al loro figlio qualcosa sull’amore e sul rispetto. Attraverso lo sguardo del giovanissimo protagonista, lo spettacolo si fa supporto e strumento per parlare d’amore con i bambini e con gli adolescenti, provando a cogliere gli aspetti più profondi e sinceri a scapito degli stereotipi di genere derivati da un’educazione ancora fondata sul rosa e sul celeste e su quali debbano essere i comportamenti femminili e quelli maschili in un’attribuzione rigida e distorta di ruoli e modelli.
La storia, ricca di situazioni e personaggi, offre molti spunti di riflessione riconducibili al tema più ampio dell’educazione alla relazione e all’affettività. Il percorso di Giacomo all’interno dello spettacolo è infatti un percorso di crescita che, grazie all’incontro con gli altri, siano adulti o suoi pari, lo pone di fronte al riconoscimento e all’accettazione delle proprie emozioni, alla responsabilità dei propri comportamenti, all’individuazione dei suoi punti di forza e delle sue fragilità.
La presenza dei genitori, protagonisti attivi della storia, consente anche di riflettere sulle difficoltà di comunicazione tra genitori e figli, tipiche dell’età adolescenziale. In particolare, in materia di innamoramento e amore, evidenzia quanto spesso gli adulti siano portati a sottovalutare i sentimenti dei più piccoli che invece sono da loro vissuti con grande serietà e profonda intensità.
Il testo, liberamente ispirato al romanzo “La vera storia d’amore di Giacomo Candulli” di Elisa Rocchi, è scritto da Maria Grazia Cassalia e Donatella Diamanti. In scena Annalisa Cima e Stefano Tognarelli. La regia è di Letizia Pardi, le scene di Riccardo Gargiulo, i costumi di Cinzia Landucci.