Massacrata di botte e violentata per anni, trova la forza di denunciare il marito

Un lungo incubo, iniziato poco dopo il matrimonio e protrattosi per anni, fino a quando, gravemente ferita, è riuscita a mettersi in salvo e a trovare il coraggio di denunciare il marito aguzzino. L’uomo, geloso e spesso ubriaco, che la picchiava per un qualsiasi stupido pretesto, che la minacciava di morte e che pensava di essere tradito, era arrivato al punto di obbligare la moglie a indossare biancheria intima di colore bianco per esercitare meglio il controllo. Le mura domestiche erano diventate una gabbia, e anche i rapporti sessuali erano un’imposizione. L’unico sollievo per la donna era il lavoro di badante, svolto presso una famiglia piacentina, che le permetteva di non subire fisicamente la presenza del compagno per alcune ore del giorno.

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Secondo la ricostruzione della Polizia Municipale, e in base al racconto della donna che nei giorni scorsi si è presentata al Comando di via Rogerio accompagnata dal datore di lavoro, il marito, spinto da insana e morbosa gelosia verso tutti gli uomini, medico curante compreso, la picchiava e la colpiva con calci e pugni, soprattutto alla testa per non lasciare segni visibili. Il più delle volte la donna, nonostante le lesioni riportate a seguito delle botte, non poteva nemmeno ricorrere alle cure sanitarie per il pressante controllo esercitato dall’uomo.

Fino a quando, dopo l’ennesima aggressione, la donna ha detto basta. Sequestrata in casa, con la porta chiusa a doppia mandata, e oggetto di una serie di minacce di morte per un presunto tradimento, la donna è stata colpita dal marito ripetutamente al volto e al capo. Seppur dolorante e con gravi ferite al viso, la donna è riuscita a rifugiarsi nel bagno e a chiedere aiuto alla sorella. Accompagnata al pronto soccorso è stata medicata e dimessa con una prognosi di 21 giorni. Il marito, domiciliato a Piacenza, è stato denunciato per maltrattamenti e sequestro di persona.